sabato 8 marzo 2008

Talamo #7

"Forse è un incantesimo.
Forse m'hanno fatto la fattura.
Forse devo andare dal medico.
Forse lo trovo bravo. Il medico.
Forse mi guarisce.
Forse torno ad apprezzare la vita.
Forse capisco finalmente che il mondo corre avanti.
Forse scopro che non ci si può rintanare tra le braccia
di tre quintali di ferro e saldature.
Forse mi evolvo e mi intelligentisco un poco.
Forse lo faccio per davvero.
Forse lo faccio già domani.
Forse, invece me ne frego.
E continuo così.
A scuotere il culo su 'sto telaio senza sospensioni.
A godere di quanto sei nera.
A sbattermene di quelli che ti prendono in giro.
Che prendono in giro anche me.
Continuerò a parlarti aspettando le tue risposte.
E continuerò a dirlo sapendo che nessuno mi crede.
Me ne fregherò di sembrarti scemo o furbo.
E' il momento di essere chiari. Come sei chiara tu.
Credo sia il momento di tirare fuori quello che si è.
Anche se non piace.
Anche se convince solo pochi.
Me ne frego.
Me ne frego del target, delle masse, dei numeri, dei
"pezzi" da vendere.
Io sono stupido.
Continuo a chiamarle persone.
Continuo a chiamarle
motociclette.
Perchè a me le persone piacciono.
Perchè a me le motociclette piacciono.
Così mi piaci tu. Che sei così nera.
Che t'ho raccattata da sotto a un camion tutta pesta dopo un incidente.
E non t'ho buttata via. Non t'ho venduta a pezzi.
E non ti vendo
neanche adesso.
Sto assieme a te.
Me ne vado in giro per i viali di periferia quando fa buio.
E guardo i palazzoni con le finestrine illuminate.
E sento le buche di questa città.
E penso che c'è qualcuno che crede in quel che dico.
E penso che mi sento meno solo.
Eppoi smetto di pensare. Perchè è tardi.
Fa freddo.
Sono in riserva.
L'inverno è cominciato.
Domani ti scalderò più a lungo prima di uscire."

Carlo Talamo

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