La ricetta è sempre la stessa: una "cult bike" degli anni '70-'80, componentistica moderna, quote ciclistiche al passo con i tempi e nessun stravolgimento del look originario. Con questi efficaci ingredienti l'atelier nipponico AC Sanctuary è diventato uno dei più famosi "chef" in grado di trasformare (e rendere attualissime) le splendide Kawasaki Z a quattro cilindri.
La moto che vi mostro oggi è una Kawasaki Z1 900 caratterizzata da una colorazione alquanto particolare: un abbinamento bordeaux-viola che, anche se non propriamente azzeccato, consente ugualmente di apprezzare le splendide forme di questa roadster. La prima volta che ho visto questa moto e la sua particolare livrea, mi è venuta in mente la mitica Speed Triple in uno dei suoi colori più rappresentativi: il mitico "Nuclear Red".
La ciclistica è stata modificata: al retrotreno è presente un nuovo forcellone con capriata di rinforzo inferiore (che avrei verniciato in nero) mentre nella zona anteriore della moto si scorge una nuova forcella con piastre dedicate ospitanti i semimanubri.
Anche l'impianto frenante è inedito: sono presenti nuovi freni a disco morsi da pinze Beringer anodizzate. Il motore, probabilmente rivisto anche internamente, ha ricevuto un nuovo scarico 4 in 1 e nuovi carburatori.
Anche l'impianto frenante è inedito: sono presenti nuovi freni a disco morsi da pinze Beringer anodizzate. Il motore, probabilmente rivisto anche internamente, ha ricevuto un nuovo scarico 4 in 1 e nuovi carburatori.
Dopo la W800 mi auguro che la Kawasaki possa allargare la gamma vintage con un'erede della mitica Z1, sulla falsariga di quanto proposto poco tempo fa dalla Honda con la CB 1100.
Francè
Foto: Sanctuary Tokyo West