Il 2009 può considerarsi un anno storico per il campionato superbike americano AMA. Oltre alla nuova gestione della società "Daytona Motorsport Group" (che ha imposto rinnovati regolamenti tecnici e una inedita suddivisione delle categorie) uno dei piloti più vittoriosi di sempre di questa serie, l'australiano Mat Mladin, ha annunciato dopo ben 7 campionati nazionali vinti (l'ultimo conquistato proprio nel 2009) il ritiro dalle corse.
Dopo infelici trascorsi nel mondo delle GP, Mat ha conosciuto una nuova vita agonistica nelle gare d'oltreoceano riservate alle derivate di serie e insieme alla Suzuki GSX-R, prima 750 e poi nella versione da un litro di cilindrata, ha ottenuto innumerevoli vittorie che gli hanno donato lo status di pilota più vittorioso nella storia di questo campionato che ha forgiato campioni quali Nicky Hayden, John Hopkins e Ben Spies.
Mat Mladin 2009:
La Suzuki GSX-R 1000 del team Rockstar Makita che ha corso lo scorso anno era abbastanza differente dalla "sorella" del team Alstare che ha gareggiato con scarsi risultati (dovuti soprattutto ai gravi infortuni di Max Neukirchner) nella serie mondiale, soprattutto perchè, nel 2009, è stato introdotto un nuovo regolamento tecnico che ha avvicinato molto le "racer AMA" ai modelli stradali regolarmente in vendita.
Mat Mladin 2009:
La Suzuki GSX-R 1000 del team Rockstar Makita che ha corso lo scorso anno era abbastanza differente dalla "sorella" del team Alstare che ha gareggiato con scarsi risultati (dovuti soprattutto ai gravi infortuni di Max Neukirchner) nella serie mondiale, soprattutto perchè, nel 2009, è stato introdotto un nuovo regolamento tecnico che ha avvicinato molto le "racer AMA" ai modelli stradali regolarmente in vendita.
Questo cambiamento, prima contestato e poi accettato dalla Suzuki USA, è stato creato prevalentemente per ridurre i costi e per rendere molto più spettacolare la serie letteralmente dominata dalle Suzuki GSX-R del team Yoshimura, prima con lo stesso Mladin e poi con Ben Spies.
Nelle immagini in basso e' possibile osservare diversi particolari prettamente di serie come il forcellone e altri decisamente "ufficiali" come il dashboard MoTeC, l'impianto frenante Brembo, l'ammortizzatore Ohlins TTX, le parti speciali Yoshimura, gli splendidi cerchi giapponesi Magtan e la centralina elettronica (che governa anche il traction control), posta sotto la sella, dell'italiana Magneti Marelli.
Curiosa anche la mancanza dei "baffetti" sulle prese d'aria anteriori: particolari assenti anche sulle GSX-R 1000 che corrono nel campionato All Japan, ma presenti - come nel modello stradale - sia nel mondiale Sbk che in quello britannico.
Curiosa anche la mancanza dei "baffetti" sulle prese d'aria anteriori: particolari assenti anche sulle GSX-R 1000 che corrono nel campionato All Japan, ma presenti - come nel modello stradale - sia nel mondiale Sbk che in quello britannico.
Nonostante questa GSX-R sia leggermente meno esclusiva della sorella ufficiale che ha corso nel mondiale Superbike, secondo me conserva intatto il carisma che solo le moto da corsa riescono ad emanare!
Francè
Foto: Motorcycle-Usa
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