Ritenevo che l'acquisto del celebre marchio americano Indian (fondato nel 1901 a Springfield, in Massachusetts)
da parte del connazionale gruppo Polaris - creatore del brand Victory Motorcycles con sede in Minnesota - si
limitasse alla vendita e all'esportazione delle bicilindriche "piumate" già esistenti, sfruttando i canali Victory.
Il marchio Indian, dopo anni di oblio, è stato recuperato nel 2004 da Stephen Julius e Steve Heese che
acquistandone i diritti hanno creato la "Indian Motorcycle" con base a Kings Mountain nella Carolina
del Nord. La commercializzazione delle nuove moto è iniziata a partire dal 2008.
Il gruppo Polaris, a marzo, in occasione della Bike Week di Daytona, ha presentato il "Thunder Stroke 111"
(1811 cc), nuovissimo twin di 49° al quale è affidata la rinascita del marchio Indian a partire dal 2014.
Su questa base nasceranno nuove famiglie di moto che avranno come obiettivo quello di contrastare
l'Harley-Davidson sul loro stesso terreno, ovvero sfruttando un brand made in Usa carico di storia e vivo nella
memoria degli appassionati, e dalle quali ci si aspetta un appeal a livello estetico almeno pari a quello
delle bicilindriche di Milwaukee.
Dal punto di vista tecnico il Thunder Stroke 111 è caratterizzato da:
- alesaggio e corsa pari a 101x113 mm;
- rapporto di compressione di 9.5:1;
- raffreddamento ad aria e olio;
- due valvole per cilindro comandate, attraverso due aste parallele, da tre alberi a camme collocati nel basamento;
- alimentazione a iniezione elettronica con un unico corpo farfallato da 54 mm;
- controllo ride-by-wire;
- trasmissione finale a cinghia in fibra di carbonio;
- cambio a 6 rapporti;
- coppia pari a 160 Nm
Il gruppo Polaris ha quindi posto le basi per un attacco senza precendenti all'icona statunitense Harley-Davidson, sia con il marchio Victory, che di anno in anno acquisisce sempre più estimatori,
che con il "rinnovato" marchio Indian che a breve comincerà percorrere le strade con alle spalle un gruppo solido e
già molto affermato nel settore dell'automotive.
I costruttori europei hanno dunque un'unica possibilità per fronteggiare questa nuova forza made in Usa nel
segmento custom-cruiser: produrre moto personali sia dal punto di vista tecnico che estetico, come
recentemente proposto dalla Moto Guzzi con la splendida California 1400, dalla Triumph con la Rocket III e Thunderbird 1600 ed
in passato dalla Bmw, con la R 1200 C commercializzata più di dieci anni fa.
Foto: Facebook (Indian Motorcycle)
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