La protagonista del post di oggi è una moto che ha contribuito a scrivere la storia del motociclismo e che ancora oggi è ricordata come una delle creazioni più incredibili mai realizzate con due sole ruote.
Parlo della "bara volante" Kawasaki Mach 750, tricilindrica a due tempi caratterizzata da un motore letteralmente esplosivo e da una ciclistica inadeguata nel contenere tanta potenza.
Parlo della "bara volante" Kawasaki Mach 750, tricilindrica a due tempi caratterizzata da un motore letteralmente esplosivo e da una ciclistica inadeguata nel contenere tanta potenza.
Tra le tante moto anni '70 '80 riviste in chiave moderna che vi ho mostrato nel corso del tempo, mancava una realizzazione basata sulla tre cilindri a due tempi di Akashi. Colmo questa lacuna presentandovi una cafè racer realizzata dall'atelier nipponico Wheelie.
Il look della moto è cambiato per via di alcune modifiche alla ciclistica: il nuovo forcellone e la nuova forcella Italia da 42 mm, hanno permesso l'adozione di pneumatici (e ruote a tre razze) di dimensioni moderne.
I semimanubri, la nuova strumentazione e la livrea "total black" hanno completato l'opera. L'impianto frenante è composto anteriormente da nuovi dischi e pinze Brembo mentre al posteriore il tamburo originario è stato sostituito con un elemento a disco. Gli ammortizzatori sono della svedese Ohlins.
I semimanubri, la nuova strumentazione e la livrea "total black" hanno completato l'opera. L'impianto frenante è composto anteriormente da nuovi dischi e pinze Brembo mentre al posteriore il tamburo originario è stato sostituito con un elemento a disco. Gli ammortizzatori sono della svedese Ohlins.
Le uniche modifiche relative al tre cilindri in linea sembrano riguardare l'adozione di nuovi carburatori Mikuni, con relativi filtri a fungo, e le nuove espansioni.
Francè
Foto: Bikebros.co.jp
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