lunedì 31 gennaio 2011

Photo #58 - Garry McCoy & John Hopkins 2002

Le splendide foto in basso le ho scovate casualmente e ritraggono l'australiano Garry McCoy e l'americano John Hopkins in sella Yamaha YZR 500 del team WCM, nel 2002. Nitide, in alta definizione ed aventi come soggetto due "piegatori" d'eccellenza in sella ad una delle più belle 500 di sempre, queste immagini credo possano piacere a molti amanti della fotografia e del mondo dei GP. Hopkins e McCoy nel 2002, primo anno dell'era MotoGP e ultimo per le mezzo litro a due tempi, conclusero il campionato rispettivamente al 15esimo e 20esimo posto.

Buona visione!

Francè


Garry McCoy 2002:







John Hopkins 2002:








Foto: Blata WCM

venerdì 28 gennaio 2011

Motor Bike Expo Show 2011

Il Motor Bike Expo Show 2011 ha chiuso i battenti da cinque giorni ed anche se un pò in ritardo provo a darvi la mia visione del salone che a tutti gli effetti inaugura l'anno motociclistico.

Le critiche che mi sento di rivolgere a questa manifestazione riguardano senza dubbio la posizione che hanno avuto le specials, vere regine di questo salone: dislocate, o meglio accatastate senza criterio negli spazi a loro riservati del complesso fieristico. Un miscuglio di generi che ha creato solo confusione, oltre all'oggettiva impossibilità di osservarle e fotografarle in maniera adeguata.

Le fatiche di molti preparatori, anche non famosi, hanno subito l'onta degli stand dei grandi produttori, dotati di maggior "peso politico" e livello economico. Il rischio che si corre in questo caso è di creare una copia, a distanza di quasi due mesi, dell'Eicma di Milano. A mio avviso questi segnali già si avvertono.

Veniamo alle moto. Tra le innumerevoli special presenti mi ha colpito in maniera particolare una "endurance racer" su base Ducati, creata dalla M.A.S Motori. Spero di poterne parlarne con maggior dettaglio prossimamente. Oltre a questa bicilindrica segnalo una cafè racer su base Harley V-Rod di Roberto Totti e le bellissime Triumph di Mr Martini (che aveva anche lo stand più originale).

La regina del secondo Motor Bike Expo Show in terra veronese è ancora una Moto2: la nuova creatura di Ascanio Rodorigo è la Vyrus 986 M2, dotata del quattro cilindri in linea della Honda CBR 600. Tra le moto di serie che mi hanno colpito in maniera particolare c'è senza dubbio la Norton Commando. Splendida nelle finiture e soprattutto nel look: rende molto più dal vivo che in foto.

Il Motor Bike Expo Show 2011 lo ricorderò anche per un simpatico ritrovo avvenuto sabato tra i blogger motociclistici presenti in rete. Ho avuto il piacere di incontrare personalmente Orazio di Rocket Garage, Ottonero, Chris di Sakè Racers, Corrado di El Corra Motors e anche Pepo Rosell di Radical Ducati.

Francè























Foto: Racing Cafè

lunedì 24 gennaio 2011

Yamaha FZR 400 RR SP 1990

Ricordate la Kawasaki ZXR 400? La "piccola" quattro cilindri di Akashi fu l'unica protagonista, nel settore delle sportive di 400 cc, ad essere importata in Italia nei primi anni novanta. La cilindrata di 400 cc venne ideata ad hoc dalle case costruttrici del Sol Levante per venire incontro ai motociclisti giapponesi penalizzati dalle leggi del codice della strada nipponico, molto proibitivo per le grosse cubature.

Tutte le sorelle giapponesi disponevano a quei tempi di affilate armi nel segmento delle hypersport da 400 cc ed ancora oggi, dopo quasi 20 anni, queste moto con opportuni accorgimenti tecnici, secondo me potrebbero essere ancora validissime sia per le doti di maneggevolezza che per i costi di gestione, voce molto più sentita rispetto al passato.
Le splendide foto (ed anche un catalogo!) che sono riuscito a scovare in rete mi permettono di parlare della Yamaha FZR 400 RR SP del 1990, splendido esempio di come queste moto fossero non solo esteticamente molto belle, ma anche dotate sotto il profilo ciclistico e performanti sotto quello meccanico.

Per venire in possesso di queste moto, era necessario rivolgersi al "mercato parallelo": importatori non ufficiali che sbrigavano le pratiche di espatrio di questi motocicli, che poi potevano essere venduti senza il rassicurante supporto della garanzia ufficiale della casa.

La linea della FZR 400 RR SP che vi mostro in basso, ricalca il look tipico delle moto degli anni '90: carene con sfoghi per l'aria che cominciavano a snellirsi lasciando intravedere le travi del telaio, codoni squadrati e voluminosi e i diffusi telaietti reggi cupolino.

La FZR 400 RR SP era la versione "estrema" della FZR 400 e rispetto ad essa differiva nel codone monoposto, nelle sospensioni regolabili (precarico sulla forcella e ammortizzatore completamente personalizzabile nel setting) ed in altri particolari più racing quali il differente materiale d'attrito per i dischi frizione, distanziali fissati su entrambe le ruote, diverso attacco per la pinza posteriore, radiatore di maggiori dimensioni e un cambio dai primi 3 rapporti accorciati.

Nel 1990 il quattro cilindri in linea raffreddato a liquido della FZR SP era in grado di erogare 59 cv a 12000 giri/min. I valori di coppia si attestavano sui 4 Kgm a 9500 giri/min. Il peso dichiarato era di 160 kg.
La versione del 1990 può essere considerata l'ultima evoluzione di questa moto che, negli anni seguenti, ha conosciuto solo una riduzione della potenza, scesa a 53 cv, per via delle nuove leggi giapponesi in vigore in quel periodo.

Il telaio che equipaggiava la FZR era il conosciuto Deltabox Yamaha, abbinato ad un forcellone classico privo di capriata di rinforzo. La moto è uscita di produzione nel 1994 dopo 8 anni di carriera e sette versioni.

A parte la linea, che a me piace moltissimo, volevo catturare la vostra attenzione su tre particolari: il silenziatore dalla forma molto simile a quello che si vedrà 8 anni dopo sulla prima R1, la valvola allo scarico Exup (vanto Yamaha per molti anni) e la strumentazione analogica con il contagiri dotato di fondoscala a 16.000 giri.

Francè











Yamaha FZR 400 RR SP 1990 Brochure:





Foto: Bikebros.co.jp e atelier-nii.com

venerdì 21 gennaio 2011

Suzuki GSX 1400 S by Unicorn Japan

La Suzuki Katana ha ancora molti fan sparsi per il mondo. Questo modello Suzuki è rimasto nel cuore a molti motociclisti e dopo la special Auto Magic che vi ho mostrato tempo fa, oggi vi parlo di un'altra realizzazione molto particolare e per certi versi differente.

La moto, visibile nelle immagini in basso in diversi allestimenti, è una "ricostruzione" della famosa quattro cilindri disegnata dalla Target Design, basata su una Suzuki uscita dai listini poco tempo fa: la splendida naked GSX 1400. Al primo colpo d'occhio è molto difficile distinguerle!
Non appena ho visto queste moto, mi è venuto in mente il bozzetto disegnato da Oberdan Bezzi tempo fa, che ritrae un' ipotetica erede della Katana, spinta dal quattro in linea della GSX-R 1000.

Le "Katana 1400", realizzate dalla nipponica Unicorn Japan, hanno caratteristiche comuni: il serbatoio, le squadrate sovrastrutture della Katana degli anni '80, ammortizzatori posteriori Ohlins e forcelle di serie riviste nel trattamento degli steli, nuove strumentazioni e freni a disco, impianti di scarico più performanti (l'ultima Suzuki lo ha di serie) con silenziatori Yoshimura e l'inconfondibile look della "spada" più famosa prodotta dalla Suzuki.
La Unicorn Japan è in grado di replicare la Katana anche sul mitico - e forse più appropriato - quattro cilindri in linea raffreaddato ad aria e olio di 1200 cc.

Bellissima!

Francè



Suzuki GSX 1400 S #1 by Unicorn Japan:






Suzuki GSX 1400 S #2 by Unicorn Japan:




Suzuki GSX 1400 S #3 by Unicorn Japan:






Suzuki GSX 1400 S #4 by Unicorn Japan:




Suzuki GSX 1400 S #5 by Unicorn Japan:



Suzuki GSX 1400 2005:


Foto: Unicorn Japan e Bikewalls

Tavole: Motosketches

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