IntroduzioneL'ultimo successo di rilievo di un'azienda motociclistica inglese, culminato con il trionfo del campionato inglese Superbike nel 1994, è da attribuire alla Norton.
La particolarità di questa motocicletta risiedeva soprattutto nel propulsore: infatti esso non era dotato del "classico" sistema biella-pistone ma era caratterizzato dall'avere un'unità "rotante". Questo tipo di propulsore denominato Wankel (prende il nome dal suo inventore) è in campo automobilistico, ancora oggi prodotto dalla giapponese Mazda che lo utilizza sulla splendida sportiva RX-8. In basso ho inserito una foto che ritrae il principio di funzionamento.
La produzione motociclistica della Norton, dal 1984 al 1994, fu caratterizzata da questo propulsore rotativo e la sportiva oggetto del post, denominata F1, nasce nel 1989, sulla scia dei successi ottenuti da un piccolo team nel campionato inglese F1, caratterizzato oltre che dalla bravura e dalla maestria nel mettere a punto un motore particolare come quello rotativo, anche da una livrea nera e uno sponsor davvero "magico": la John Player Special (JPS), marchio di sigarette della Imperial Tobacco che era sulla carrozzeria di un'altra splendida auto inglese da corsa, la Lotus.
RacesL'artefice dello sviluppo e delle preparazioni del Norton Wankel fu l'ingegner Brian Crighton, che partendo da una moto della casa inglese con motore rotativo appartenuta alla polizia ed incidentata, cominciò a lavorare su questo propulsore con il chiaro intento di far emergere le doti principali che servono ad un motore destinato a correre nelle competizioni: potenza e affidabilità. Il risultato, considerando i mezzi economici che la casa inglese aveva in quel periodo, davvero molto esigui, fu davvero sorprendente. Il propulsore messo a punto da Brighton e che durante lo sviluppo venne reso più efficiente anche dall'adozione del raffreddamento a liquido, venne installato dapprima in un telaio Spondon e successivamente Harris. Sulla ciclistica di questa splendida moto da corsa, data la tendenza a scaldare del birotore, vennero provate diverse soluzioni sia a due che ad un singolo ammortizzatore posteriore. Osservate la moto giallo-blu di Simpson...ci sono due ammortizzatori!
Norton JPS Spray:
L'anomalia della cilindrata del birotore raffreddato a liquido di 588 cc rispetto alle altre moto equipaggiate con un motore tradizionale, e soprattutto le vittorie sempre più consistenti che portarono anche ad affermazioni al di fuori dei circuiti omologati, su tutte la vittoria al TT nel 1992 con Steve Hislop, crearono un clima di "astio" nei confronti di questa belva, e l'esclusione al campionato inglese superbike avvenne proprio perchè non era possibile stabilire l'esatta cilindrata equivalente del Wankel rispetto a quella di un motore a pistoni. L'esclusione dal campionato, fu purtroppo successiva a quella del fallimento della fabbrica, avvenuto a fine 1993. Molti sono i piloti che si sono alternati alla guida di questa Norton: Ron Haslam, Spray, Simpson, Farmer, Hislop, Nation, Moodie, Robert Dunlop e altri ancora. Oltre al campionato F1 vinto nel 1989 con Spray e alla vittoria di Hislop al TT del 1992, la Norton vinse nel 1994, con il team privato sponsorizzato Duckhams, il campionato britannico Superbike con Ian Simpson.
Steve Hislop e Trevor Nation:
Steve Spray:
Ian Simpson:
F1 P55 1989-1991La storia che porta alla F1 P55 è caratterizzata principalmente da due eventi: il successo nelle competizioni e l'esperienza sul motore che si era fatta sui modelli da corsa.
Quando la Norton decide di produrre la F1, si pensa immediatamente ad accostarla alla sorella racing proprio perchè si intravedono le possibilità che una race-replica possa aiutare nelle vendite. Le pubblicità pullulano di riferimenti alla gemella da corsa, e soprattutto le si dà l'attributo di "Bitch", con il chiaro intento di sottolineare la "brutalità" e la "cattiveria" con cui le varie Yamaha FZR e Honda RC 30 venivano battute sui circuiti, e anche al Tourist Trophy! Probabilmente sono le più belle pubblicità che abbia mai visto dopo quelle di Talamo e le sue Harley. Brutali ma davvero molto efficaci.
La linea della moto risponde perfettamente ai dettami stilistici degli anni '90, quindi carene avvolgenti, scarichi doppi, linee squadrate e in generale forme voluminose. La livrea nera la rende ancora più minacciosa e la scritta JPS in oro le dona quell'aria da "aristocratica" tipica delle moto inglesi. Il motore, come già accennato prima, è un birotore di 588 cc raffreddato a liquido e capace di erogare circa 95 cavalli e il telaio è stato realizzato dallo specialista inglese Spondon.
Sul sito della Norton Rotary, ho appreso che le forme della carenatura di questa sportiva non riuscivano a contenere l'enorme fonte di calore proveniente dal propulsore e per questo motivo era consigliabile utilizzare la moto in spazi aperti. Era lo stesso problema riscontrato sulla moto da corsa!
La F1 P55 dal 1989 al 1991, venne prodotta in circa 130 esemplari, dal costo abbastanza proibitivo di circa 12.500 sterline (escluse le tasse che facevano lievitare il prezzo a quasi 15.400 sterline). Il prezzo era superiore alle dirette concorrenti dell'epoca, Honda VFR 750 RC 30 su tutte, ed inoltre il propulsore esclusivo e la potenza inferiore alle rivali, non permisero il lancio definitivo di questa F1. La situazione economica della fabbrica si complicò maggiormente e la F1 P55B, denominata "F1 Sport", versione successiva e venduta ad un prezzo più popolare della F1 P55 non aiutò a risanare i bilanci.
Pubblicità dell'epoca e listino prezzi:
La F1 di MarcoMarco, appassionato motociclista e possessore di ben 16 moto, mi ha inviato le splendide foto della sua Norton F1 P55 con cui attualmente scorazza per i tornanti.
Ecco le sue impressioni di guida:
"Il Norton si guida benissimo e ha un'ottima maneggevolezza sicuramente per il baricentro basso ma ha un terribile difetto...scalda come un termosifone e quando è caldo scarica la batteria che alimenta le ventole e si rischia di rimanere a piedi, in più la temperatura influenza le sue prestazioni...in inverno ha 20 cv in più!!! D'estate è un pò spompo. Tutto dipende dal fatto che l'aria esterna prima di entrare nei carburatori deve prima raffreddare lo spazio tra i rotori dove viene aggiunto anche l'olio...solo dopo viene risucchiata dai carburatori e mandata in camera di scoppio, questo genera un grosso scadimento prestazionale rispetto alla moto da corsa che ha invece ha separate le funzioni di lubrificazione e raffreddamento interno e alimentazione..."
Moltissime sono state le difficoltà che Marco ha dovuto sobbarcarsi per immatricolarla in Italia, ma possedere una moto cosi particolare ha ripagato di tutti gli sforzi fatti! Lo ringrazio tantissimo per la disponibilità e per le foto, e spero vivamente di vedere e sentire questo gioiello dal vivo!!
FrancèPS: Sul sito www.nortonmotors.co.uk si occupano delle Norton rotative. La vecchia fabbrica di Shenstone è stata acquistata tempo fa e, grazie all'ausilio della rete, esiste la possibilità di acquistare esemplari usati e pezzi di ricambio, effettuare manutenzione e anche effettuare modifiche su motociclette che sono state vendute.
PPS: Se volete sentire la F1 di Marco accesa, basta fare un salto su Youtube e cliccare "Norton F1"!
Per la stesura di questo post mi è stato molto utile uno degli articoli più belli della storia recente di Motociclismo, inerenti appunto al Norton Wankel, oltre alle informazioni aggiuntive che mi ha dato Marco e quelle "pescate" in rete. Vi consiglio di seguire i link per osservare splendide immagini.
Foto:
Norton Motors,
Norton Rotary,
Norton JPS,
MC 24 e
Wikipedia