Il 2002 è stato un anno importantissimo per l'Harley Davidson. Infatti, sei anni fa, è stato inserito in gamma un propulsore a dir poco innovativo, per la meccanica e soprattutto per la tradizione storica della casa americana.
Il propulsore in oggetto, denominato "Revolution" rispetto ai precedenti bicilindrici della casa americana è stato un progetto che ha tagliato completamente i ponti con il passato tanto da scindere in due categorie gli appassionati della casa americana: gli harleysti che non hanno accettato la novità e coloro invece che l'hanno accolta con entusiasmo.
Il Revolution, presente ancora nei listini Harley, è un bicilindrico a V di 60° inizialmente di 1130 cc e successivamente evoluto fino alla soglia dei 1246 cc. Il raffreddamento è a liquido, e le quattro valvole per cilindro sono comandate da due alberi a camme in testa.
L'alimentazione è ad iniezione elettronica. A parte l'iniezione, tutte queste scelte progettuali (escludendo le apparizioni nel mondiale superbike americano con la VR 1000) non erano mai state adottate dai precedenti bicilindrici, e questo deciso passo verso la moderna meccanica, votata soprattutto alle prestazioni, ha fatto storcere il naso a coloro che volevano il marchio Harley sempre fedele a se stesso e poco incline a proposte diverse dai canoni consueti cui la casa americana aveva abituato.
I modelli nati con il motore Revolution in questi anni non sono stati moltissimi, segno che la casa ha creato questa "famiglia" di moto per proporre un'alternativa ai modelli classici indirizzata prevalentemente ai clienti desiderosi di più cavalli e coppia e pensando anche a coloro che erano un pò scettici circa le prestazioni delle Harley raffreddate ad aria.
Il propulsore in oggetto, denominato "Revolution" rispetto ai precedenti bicilindrici della casa americana è stato un progetto che ha tagliato completamente i ponti con il passato tanto da scindere in due categorie gli appassionati della casa americana: gli harleysti che non hanno accettato la novità e coloro invece che l'hanno accolta con entusiasmo.
Il Revolution, presente ancora nei listini Harley, è un bicilindrico a V di 60° inizialmente di 1130 cc e successivamente evoluto fino alla soglia dei 1246 cc. Il raffreddamento è a liquido, e le quattro valvole per cilindro sono comandate da due alberi a camme in testa.
L'alimentazione è ad iniezione elettronica. A parte l'iniezione, tutte queste scelte progettuali (escludendo le apparizioni nel mondiale superbike americano con la VR 1000) non erano mai state adottate dai precedenti bicilindrici, e questo deciso passo verso la moderna meccanica, votata soprattutto alle prestazioni, ha fatto storcere il naso a coloro che volevano il marchio Harley sempre fedele a se stesso e poco incline a proposte diverse dai canoni consueti cui la casa americana aveva abituato.
I modelli nati con il motore Revolution in questi anni non sono stati moltissimi, segno che la casa ha creato questa "famiglia" di moto per proporre un'alternativa ai modelli classici indirizzata prevalentemente ai clienti desiderosi di più cavalli e coppia e pensando anche a coloro che erano un pò scettici circa le prestazioni delle Harley raffreddate ad aria.
Per quanto riguarda la gamma 2009, l'Harley ha presentato una nuova proposta caratterizzata da un look molto moderno e da tagli di carrozzeria abbastanza netti e spigolosi. La moto è davvero molto bella e nel suo genere propone uno stile innovativo caratterizzato prevalentemente dal codone in cui sono integrate le frecce e lo stop. Mi piace molto anche il copriserbatoio e le tre viti che lo sorreggono.
Caratteristiche quali il peso di circa 307 kg e lunghezza di 2410 mm vengono esaltate da queste forme "muscolose" e mai nascoste. Questo sembra essere il concetto guida di quasi tutte le Harley della famiglia VRod. Molto intonati allo stile della moto i cerchi e anche la forma degli scarichi sdoppiati. Il propulsore di 1246 cc ha una potenza di 123 cv a 8000 giri/min ed eroga una coppia di 115 Nm a 6500 giri/min.
La frenata è affidata ad un impianto Brembo, con all'anteriore pinze a quattro pistoncini. Il dispositivo ABS è di serie e tutti i cablaggi sono stati resi invisibili. La frizione ha il dispositivo di antisaltellamento e la trasmissione finale, come su tutte le Harley, è a cinghia.
Il prezzo parte da 19000 euro e considerando l'elevato valore dell'usato che mantengono queste moto e anche la perfetta qualità con cui vengono realizzate rimane comunque non contenuto. La moto è disponibile in quattro colorazioni: Vivid Black, Dark Blue Denim (la mia preferita e di cui non sono riuscito a recuperare foto); Red Hot Sunglo, e Brilliant Silver. Con lo sterminato catalogo di parti speciali, inoltre, è possibile personalizzare la moto in tantissimi modi.
La famiglia VRod ha rappresentato la "svolta" nel mondo Harley, purtroppo non accettata da tutti. Ritengo che la casa americana abbia svolto un gran bel lavoro soprattutto perchè ha permesso allo "zoccolo duro" degli appassionati di rimanere fedele al marchio, proponendo e rinnovando le famiglie di bicilindriche raffreddate ad aria già conosciute, e nello stesso tempo catturare nuovi clienti, con le proposte spinte dal motore Revolution, tecnicamente e stilisticamente più moderne.
Francè
Caratteristiche quali il peso di circa 307 kg e lunghezza di 2410 mm vengono esaltate da queste forme "muscolose" e mai nascoste. Questo sembra essere il concetto guida di quasi tutte le Harley della famiglia VRod. Molto intonati allo stile della moto i cerchi e anche la forma degli scarichi sdoppiati. Il propulsore di 1246 cc ha una potenza di 123 cv a 8000 giri/min ed eroga una coppia di 115 Nm a 6500 giri/min.
La frenata è affidata ad un impianto Brembo, con all'anteriore pinze a quattro pistoncini. Il dispositivo ABS è di serie e tutti i cablaggi sono stati resi invisibili. La frizione ha il dispositivo di antisaltellamento e la trasmissione finale, come su tutte le Harley, è a cinghia.
Il prezzo parte da 19000 euro e considerando l'elevato valore dell'usato che mantengono queste moto e anche la perfetta qualità con cui vengono realizzate rimane comunque non contenuto. La moto è disponibile in quattro colorazioni: Vivid Black, Dark Blue Denim (la mia preferita e di cui non sono riuscito a recuperare foto); Red Hot Sunglo, e Brilliant Silver. Con lo sterminato catalogo di parti speciali, inoltre, è possibile personalizzare la moto in tantissimi modi.
La famiglia VRod ha rappresentato la "svolta" nel mondo Harley, purtroppo non accettata da tutti. Ritengo che la casa americana abbia svolto un gran bel lavoro soprattutto perchè ha permesso allo "zoccolo duro" degli appassionati di rimanere fedele al marchio, proponendo e rinnovando le famiglie di bicilindriche raffreddate ad aria già conosciute, e nello stesso tempo catturare nuovi clienti, con le proposte spinte dal motore Revolution, tecnicamente e stilisticamente più moderne.
Francè
Foto: Motociclismo, Bikewalls, Total Motorcycle, e Motorcycle Usa
7 commenti:
Ciao,
Hai una mail per contattarti?
Ciao,l'indirizzo lo trovi nel riquadrino piccolo dove c'è scritto about me
ehm...aspetta non è molto chiaro è: frenguccioCHIOCCIOLAgmail.com
scritto proprio cosi?
va bè comunque visto che rispondi anche qui.....sei ancora interessato al casco di Lanzi che hai pubblicato nel post?
ho usato la scritta chiocciola per evitare problemi di spam, tutto qui.
ovviamente la mail è frenguccio@gmail.com
Per quanto riguarda il casco...io ho una taglia xl...e lanzi indossa una s! un pò piccolo direi...
ahhh ok...ho visto il tuo post e pensavo ti interessasse come oggetto da collezionismo perchè ho visto che il proprietario lo sta vendendo in un forum a del tipo 300€
Ti ringrazio molto per l'interessamento comunque. Il casco è molto bello ma ho altre priorità in questo momento.
Lamps
a me le vrod piacciono assai, devo dire. E qui hanno davvero fatto un bel lavoro con le luci posteriori.
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