"Molto spazio.
Molto freddo.
Molto bello.
Forse perchè è inverno
perchè in giro c'è nessuno.
perchè la luna non è mai stata cosi chiara.
E il freddo cosi pulito.
La strada che scavalca le montagne specchia in modo innaturale
il bianco della neve che mi tiene compagnia.
Vado.
Vado in giro di notte.
Scappo da una città che fa troppo rumore.
Dai posti affollati dove mi sento straniero.
Scappo solo.
Assieme agli scoppi del motore.
Che stanotte paiono più nitidi.
Ancora più dolci.
Nel ghiaccio di solitudine che circonda la valle sto al caldo.
E sereno.
Finalmente.
Le mani perdute nel profondo dei buffi coprimanubrio pelosi.
La pancia coperta da cento chili di lana.
Penso che mi piace tanto.
Penso che vorrei avere più tempo.
E meno gente che spinge e grida.
La faccia brucia e gli occhi si difendono con qualche lacrima chiara
che va a perdersi chissadove.
I tornanti della strada hanno il fondo di lucide pietre scivolose.
Lontano, lucine che brillano, indicano un posto piccolino.
Dove la gente sta dormendo.
Sogno che tutta l'aria del mondo sia cosi brillante.
Sogno che persone limpide e forti tornino a vivere
nella città dalla quale sempre più spesso vado via.
Sogno di incontrare occhi scuri ed amici.
Sogno di avere un tempo tranquillo.
e il suono di questo vecchio motore.
Sogno una notte come stanotte."
Carlo Talamo
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