giovedì 9 aprile 2009

Husqvarna SMQ 450 Concept 2008

La storia delle motociclette Husqvarna inizia nel 1903. Dopo aver iniziato a produrre motori nel 1920, questa industria svedese dopo una prima parentesi orientata alla velocità e in generale al settore stradale, si dedicò successivamente al settore off-road, ottenendo negli anni un palmarès di titoli mondiali davvero degno di nota.
Il settore motociclistico della Husqvarna venne venduto nel 1987 alla Cagiva dei fratelli Castiglioni, che dopo l'acquisto della MV Agusta, l'hanno riunita pochi anni fa, insieme al brand Cagiva, sotto l'unico tetto della "MV Agusta Motorcycles".
Anche sotto la gestione Castiglioni, sia nel cross che nel supermotard, l'Husqvarna, ormai italiana a tutti gli effetti (le moto erano progettate, sviluppate e assemblate a Varese), conquistò altri titoli mondiali.

In seguito alla grave crisi economica che ha colpito la MV Agusta, da quasi un anno, l' Husqvarna è stata ceduta alla tedesca Bmw, che dopo un nuovo impianto produttivo costruito in Italia, si appresta a dar nuova vita al marchio della grande H.
I primi frutti di questo lavoro si sono visti al Salone di Milano del 2008 dove l'Husqvarna ha presentato una concept davvero molto particolare e fuori dagli schemi.
Non è dato sapere se questa moto arriverà dai concessionari, ma l'obiettivo principale che aveva l'SMQ era quello di calamitare l'attenzione sul marchio, lasciato un pò in ombra dalla precedente gestione soprattutto a causa della persistente mancanza di fondi.
L'intento è riuscito in pieno.

Husqvarna SMQ 450 Concept
Questa "fun modern scrambler" davvero molto spartana ma nello stesso tempo innovativa, è equipaggiata con il motore della Bmw G 450 X (foto sotto), recente proposta della casa dell'elica per gli amanti del tassello.
La linea è caratterizzata dallo strano cupolino, che seppur di non mio gradimento, ha la particolarità non solo di osare e di proporre qualcosa di nuovo in tema di design ma anche di avere la doppia funzione di protezione aerodinamica e di radiatore!

Oltre al frontale, la moto è caratterizzata dal voluminoso impianto di scarico posizionato sul lato destro, avente la particolarità di essere conformato come il logo che identifica l'Husqvarna.
La moto è volutamente "essenziale", ma nonostante le striminzite sovrastrutture (osservate il parafango anteriore ridotto all'osso!), spiccano il telaio in tubi, la forcella a steli rovesciati, i cerchi a raggi con canale oro e il freno a disco anteriore a margherita morso da una pinza Brembo.

Fortunatamente sono state riproposte anche su questa moto, le splendide soluzioni tecniche che hanno reso la Bmw G 450 X una moto davvero all'avanguardia come la frizione direttamente calettata sull'albero motore e l'albero del pignone in asse con il perno del forcellone.
Molto azzeccata anche la colorazione, che riprende i colori ufficiali Husqvarna, ma miscelati in modo tale da contribuire a dare l'immagine di una moto "giovane" e soprattutto divertente. Superba la testata del monocilindrico verniciata di rosso.

Con un frontale rivisto, secondo me, questa fun bike potrebbe aprire un segmento nuovo nel quale poter inserire moto spinte da propulsori derivati da moto enduro, riviste però in ottica stradale e soprattutto votate al divertimento.
Un pò meno costose delle supermotard ma non meno dispensatrici di emozioni, potrebbero rivelarsi davvero l'arma totale nella giungla urbana e nei tratti di "misto-stretto".

Complimenti a tutto lo staff (capitanato da Raffaele Zaccagnini) che ha curato questa concept, ma soprattutto bentornata Husky!

Francè


BMW G 450 X 2008:




Husqvarna SMQ 450 Concept 2008:

















Foto: Bikewalls e Motoblog

5 commenti:

Daniele ha detto...

Quando la vidi dal vivo al salone ne rimasi stupito perchè,a livello estetico,è un mescolone riuscito bene di generi.Poi era talmente piccola...Comunque grande Husqvarna,fa moto spettacolari.Eh,se solo avessi un pacco di soldi a quest'ora avrei in garage almeno una ventina di moto...

stefano ha detto...

Che moto! Me l'ero persa: grazie a Francé per avermela fatta scoprire ;)
Se la soluzione del radiatore incorporato nel cupolino è tecnicamente una genialata, esteticamente è meno riuscita... Ciò non toglie che il resto della moto sia un vero spettacolo!
Son d'accordo anche con Daniele: avessi un conto in banca bello grassoccio, avrei una moto per ogni giorno del mese! Ma non devo dirlo a voce troppo alta, sennò il vufero si ingelosisce :)

Francè ha detto...

A parte il cupolino-radiatore che ancora non mi convince, devo confessare che al salone non mi aveva per niente entusiasmato.

Invece osservandola meglio e con più calma nelle foto, devo confessare che ha proprio un suo perchè

stefano ha detto...

Stavo riguardando le foto...osservando quella del lato sinistro, sembra che la moto si tutta "tirata in avanti": rispetto al sistema ruote-telaio, sella, cupolino e serbatoio sembrano lanciati in avanti, come per una staccata al limite del Joe Bar! Anche il disegno del motore sottoliena questo effetto!

Anonimo ha detto...

Se per fare gli originali a tutti i costi si è costretti a fare le moto da clown, allora meglio cambiare mestiere.
Qui non c'è niente di buono, ne tecnicamente ne esteticamente, forse per la divisione .....macchine per cucire......ma poi neanche.

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