All'estero le moto italiane sono considerate alla stregua di "oggetti di culto" e i moltissimi appassionati che cavalcano le "nostre" belve sono li a dimostrarlo. Laverda, Moto Guzzi, Ducati, MV Agusta, sono marchi mitici che conservano un fascino che fa ancora breccia nel cuore degli appassionati di tutto il mondo.
La Moto Guzzi in particolare, è oggetto di trasformazioni di ogni genere, e i ragazzi tedeschi della Dynotec, da sempre noti nell'ambito del tuning delle bicilindriche prodotte a Mandello del Lario, hanno proposto ultimamente una cafè racer che mi ha colpito non solo per l'equipaggiamento sportivo, ma anche per le forme classiche, da pura cafè racer.
Le informazioni presenti sul sito, purtroppo, sono unicamente in lingua tedesca e non sono riuscito a comprendere bene l'entità delle modifiche, soprattutto quelle riservate al propulsore che non penso sia stato rivisto esclusivamente negli scarichi e nei carburatori.
Tuttavia, si possono scorgere componenti di assoluto rilievo, quali un inedito serbatoio in alluminio, i cerchi a raggi con canale nero Excel e mozzo anodizzato, nuovi freni a disco anteriori Braking "wave", gli ammortizzatori posteriori Ohlins, la forcella anteriore tradizionale di origine Triumph con piastre realizzate ad hoc, la sella monoposto con rifiniture in Alcantara, gli splendidi carburatori con cornetti in alluminio e i nuovi comandi al manubrio.
Molto bella la colorazione, anche se lo storico abbinamento "verde legnano - telaio rosso" probabilmente avrebbe esaltato in misura maggiore le forme di questa racer stradale.
Per uscire dalla crisi che attanaglia lo splendido marchio dell'Aquila, mi auguro che vengano prese in considerazione special di questo tipo per la creazione di nuovi modelli, soprattutto considerando non solo l'enorme patrimonio storico di cui gode la Guzzi, ma anche il fascino che il bicilindrico trasversale, soprattutto nella versione a due valvole, è in grado di emanare.
Purtroppo ho l'impressione che l'attuale dirigenza veda la Guzzi solo come un peso da cui liberarsi al più presto, e non come un marchio dalle eccezionali potenzialità.
Francè
Tuttavia, si possono scorgere componenti di assoluto rilievo, quali un inedito serbatoio in alluminio, i cerchi a raggi con canale nero Excel e mozzo anodizzato, nuovi freni a disco anteriori Braking "wave", gli ammortizzatori posteriori Ohlins, la forcella anteriore tradizionale di origine Triumph con piastre realizzate ad hoc, la sella monoposto con rifiniture in Alcantara, gli splendidi carburatori con cornetti in alluminio e i nuovi comandi al manubrio.
Molto bella la colorazione, anche se lo storico abbinamento "verde legnano - telaio rosso" probabilmente avrebbe esaltato in misura maggiore le forme di questa racer stradale.
Per uscire dalla crisi che attanaglia lo splendido marchio dell'Aquila, mi auguro che vengano prese in considerazione special di questo tipo per la creazione di nuovi modelli, soprattutto considerando non solo l'enorme patrimonio storico di cui gode la Guzzi, ma anche il fascino che il bicilindrico trasversale, soprattutto nella versione a due valvole, è in grado di emanare.
Purtroppo ho l'impressione che l'attuale dirigenza veda la Guzzi solo come un peso da cui liberarsi al più presto, e non come un marchio dalle eccezionali potenzialità.
Francè
Foto: Dynotec
5 commenti:
Devo dire grazie, perché avevo giá trovato in rete una foto di questa "bellissima", ne ero rimasto profondamente colpito ma non sapevo dove reperire altre informazioni!
Bella special!
Eh sì,caro Francè anch'io la penso come te sulla situazione della Guzzi.Comunque complimenti sempre meritati per il tuo blog che continua ad essere uno dei migliori in assoluto(almeno per me...)Ciao!
concordo con Daniele riguardo i pareri sul blog... quanto alla moto... questa è davvero bastarda dentro... anche se io la preferirei con telaio e sella neri e serbatoio color alluminio...
Grazie per i complimenti ragazzi!
Li apprezzo davvero!
Ps: dopo mille peripezie, è arrivata la nuova scritta...che ve ne pare?
Posta un commento