La manifestazione e
l'organizzazione curata nei minimi dettagli mi hanno davvero impressionato: non
esiste al momento nessuna casa motociclistica che riesca ad unire gli
appassionati in questo modo e soprattutto ad avvicinarli ai propri beniamini
con tanta semplicità.
Oltre ai vari piloti impegnati
nelle varie discipline sportive e le icone viventi del marchio - cito su tutti Casey
Stoner e Troy Bayliss - ho apprezzato molto l'area dedicata alle moto da corsa
e all'evoluzione dei bicilindrici sportivi che hanno fatto sia la storia della
Superbike che della produzione motociclistica mondiale. Molto interessante anche il
piccolo spazio espositivo dedicato al 4 cilindri a V Apollo, al
"BiPantah" e al famoso "Batacchio" il monocilindrico
sportivo che equipaggiò la bellissima Supermono.
Oltre alla zona riservata ai club del marchio,
erano presenti aree dedicate sia alla nuova X-Diavel (stranamente mancava la
concept esposta quest'anno al Motor Bike Expo) che alla Scrambler, protagonista
di un contest dove diversi customizzatori hanno mostrato i loro lavori. Non
mancava un settore dedicato alle special: nelle immagini in basso trovate
quelle che ho apprezzato maggiormente.
Sulla scia di quanto accaduto per la Scrambler, anche per
questa edizione la Ducati ha riservato un piccolo spazio ad un'anteprima della gamma 2017: si
tratta del ritorno della mitica Supersport, dalla linea molto simile a quella
della Ducati Panigale e che, purtroppo, abbandonerà il mitico bicilindrico
desmo 2 valvole.
Chiudo il post non solo congratulandomi con gli organizzatori,
ma affermando con certezza che il WDW non può essere descritto a parole, ma
solo vissuto.
Francè
PS: Trovate la gallery completa sulla pagina Facebook del blog
PS: Trovate la gallery completa sulla pagina Facebook del blog
Foto: Racing Cafè
2 commenti:
Ciao Francè,
esordisco confermandoti la mia completa stima. Questo perché non posso condividere l'entusiasmo con cui si partecipa al WDW. Io ritengo che sia una manifestazione stupida. Premesso che i motoraduni non sono mai una cosa necessaria, ma come tante altre cose, dal campionato di calcio al giro d'Italia. Penso che andare al WDW se non possiedi "e ami" una Ducati, non ha senso. Penso che se avessi anche 12 Ducati, non andrei comunque ad un raduno di sole Ducati. Nella prima foto si vede benissimo una MV. Perché deve esistere il WDW? E questo vale per ogni altra manifestazione gestita dalla casa. Una moto non è una buona moto solo perché va forte (esclusa la Panigale ovviamente, ma perché non va forte). Ciao a tutti gli amici di Racing Cafè.
Ciao Alex...mi scuso se ti rispondo solo ora...ma meglio di niente.
Non mi piace l'aggregazione in generale...e di qualsiasi tipo. Nonché il tifo per questa o per quell'altra marca. E non sono schiavo di nessun marchio sul serbatoio.
Avevo voglia di partecipare a questo raduno sia perché non l'avevo mai visto e sia perché volevo vedere da vicino come Ducati riesce a trasmettere passione ai propri clienti.
Il WDW è un momento in cui l'azienda crea un "filo diretto" con chi compra le sue moto...e al momento penso sia l'unica azienda che faccia questo. Operazione di marketing? probabilmente si...ma pensa a quanta gente fa bene una manifestazione di questo tipo (parlo dell'indotto) e quanti appassionati rende contenti
Posta un commento