giovedì 31 marzo 2011

Yamaha YZR-M1 J.Lorenzo Estoril 2009 by Utage Factory House

Torno a parlare di splendide realizzazioni in scala, mostrandovi le immagini della Yamaha YZR-M1 di Jorge Lorenzo nella livrea utilizzata nel GP del Portogallo 2009, disputatosi sul circuito dell'Estoril. La gara venne conquistata in modo autorevole dal pilota spagnolo, allora compagno di squadra di Valentino Rossi.

Il modellino ritratto l'ho scovato sul sito Utage Factory House che dovrebbe appartenere ad un ragazzo giapponese appassionato di motociclismo. La base di partenza è un Kit Tamiya in scala 1:12 che ha ricevuto diverse "evoluzioni".

Gli elementi che riesco a scorgere e che denotano una maniacale ricerca del particolare sono molteplici. Potete notare la piccola telecamera on-board sul codone, il supporto aggiuntivo posizionato sul serbatoio, le gomme con "effetto usura", il parafango posteriore e i parastivali delle pedane in simil carbonio, le diverse tonalità del gruppo catena-corona-pignone, i blocchetti elettrici con i colorati pulsanti, le molle di sostegno del collettore di scarico e le piccole viti che sorreggono i pannelli della carenatura e lo scarico.

Bellissima!

Francè

















Foto: Utage Factory House

mercoledì 30 marzo 2011

Pubblicità H-D Low Rider Custom 1987

"Cento marche, mille modelli, milioni di scelte possibili.
Scelte che dureranno, oppure vecchie dopo un giorno.
Decidete voi.

In fondo a questa pagina due cose: una motocicletta ed un uomo.

La motocicletta è una Low Rider Custom '87.

E' una Harley-Davidson.

Fa parte di quella stessa famiglia di bicilindriche americane

che dal 1903 girano per la terra.

Senza invecchiare, senza passare di moda,

senza essere vecchio modello dopo tre mesi.

Mantenendo sempre altissimo, in tutto il mondo, il valore dell'usato.

Pensateci.

L'uomo sono io.

Da sempre sulle motociclette di tutti i tipi.

Da anni fedele ad una stessa marca.

Oggi la mia vita è la Numero Uno, che attraverso il suo orgoglioso nome,
importa in Italia le Harley-Davidson.
Se vi piace un'Harley-Davidson adesso potete comprarla con serenità.

E' una motocicletta costosa e splendida che vi ripagherà nel tempo,

restando con voi sempre nuova ed attuale.

Avete ricambi, accessori, assistenza e garanzia. Senza problemi.

Ma, se un problema ci sarà, potrete telefonare e parlare con me.

Non sono parole.

La mia testa è qui sul piatto, l'impegno è forte.

E la mia faccia è qui davanti a voi."


Carlo Talamo

lunedì 28 marzo 2011

MV Agusta Brutale 1133 Evo-CA by Moto Corse

L'ultima special creata dal celebre atelier italo nipponico Moto Corse è basata sulla splendida MV Agusta Brutale 1078 RR. Alla naked varesina sono state apportate parecchie migliorie che hanno interessato sia l'estetica che le performance del quattro cilindri.
Il look della moto, nata dalla matita di Massimo Tamburini, è rimasto sostanzialmente invariato: la nuova livrea è interamente costituita da parti in carbonio su trasparente lucido ed opaco con finiture oro, arricchita da numerosi accessori CNC in ergal-titanio. Le componenti standard sostituite sono 60.

Dal punto di vista ciclistico la "cura" Moto Corse è caratterizzata da un insieme di parti speciali che non sfigurerebbero su una moderna MotoGp.
All'anteriore troviamo una forcella Ohlins "road & track" pluriregolabile dal diametro di 43 mm, mentre al posteriore è presente un monoammortizzatore della stessa marca, denominato TTX. Quest'ultimo è una novità assoluta ed è stato realizzato da Moto Corse (con la collaborazione di Andreani Group) con un'asta link, ricavata dal pieno in alluminio/titanio, per regolare l'altezza.

L'impianto frenante è composto da dischi carbon-ceramici Sicom Tdrive 320 x 6,3 mm di nuova generazione, morsi da pinze Brembo Racing monoblocco nichelate con interasse di 100 mm e pistoni in titanio P4 32/36.

Il quattro cilindri italiano ha ricevuto un'importante rivisitazione: la cilindrata è stata portata a 1.133 cc attraverso il montaggio di un "big bore kit" marchiato HRT con alesaggio di 81mm, gestito da una centralina plug and play Microtec con mappa personalizzata. La potenza raggiunta e la relativa coppia motore sono passate rispettivamente da 154 CV e 117 Nm a 171 CV e 127 Nm.

La particolarità di questa special è rappresentata dalla frizione multidisco a secco, splendida da vedere e sicuramente anche da sentire!

Francè




















Foto: Moto Corse

sabato 26 marzo 2011

giovedì 24 marzo 2011

Oberdan Bezzi #1

Oberdan Bezzi è un disegnatore di motociclette per Passione e per professione e spesso i suoi sketches sono apparsi sul blog. Grazie all'intervista che vi propongo avrete modo anche di scoprire il suo pensiero "motociclistico" e di conoscere anche alcune curiosità e problematiche relative al suo lavoro di designer.

La carriera lavorativa di Oberdan è varia: ha lavorato come "Employed designer" per il centro stile Piaggio, come "Exclusive consultant" per la Engines Engineering e per la Benelli mentre dal 2003 è "indipendent consultant designer". Nell'attività di designer free lance Oberdan ha lavorato per moltissime aziende del settore motociclistico: Ducati, Cagiva, Moto Laverda, Aprilia, Moto Guzzi, Mondial, Italjet, solo per citarne alcune.
Ricordo anche la collaborazione con molte riviste del settore e la sua partecipazione alla Motorcycle Design Association.


Ringrazio moltissimo Oberdan per la cortesia dimostratami!

Francè

PS: ho diviso l'intervista in due post, in modo tale da rendere più facile e scorrevole la lettura.


F: Oberdan che moto ci sono nel tuo garage?
O: Attualmente non ho moto di “proprietà” nel mio box. Guido spesso una BMW GS molto particolare alla cui realizzazione ho partecipato per la parte stilistica e che appartiene ad un mio amico che ne è anche il realizzatore materiale. Devo dire che è molto meglio del modello originale come feeling di guida e decisamente più “cattiva” nel look. In estate mi muovo con uno scooter X Max 250...molto comodo.


F: Di cosa ti occupi attualmente?
O: Di moto, naturalmente! A parte gli scherzi dopo qualche anno di “fermo” qualche vagito di rinascita sembra esserci per il settore. I Cinesi, come sono venuti se ne sono andati, avendo capito che fare le cose seriamente non era poi così facile…anzi. Qualche costruttore Europeo sembra si stia svegliando dal torpore e noto per quanto mi riguarda, un certo fermento nei costruttori “piccoli” e questo naturalmente è un bene per dare una svegliatina ai grandi Gruppi, statici e affatto propositivi.

F: A quale dei tuoi progetti sei più legato? Perchè?
O: Ci sono un paio di moto (ancora in produzione per altro) alla cui creazione ho contribuito in maniera “pesante” che mi hanno dato molta soddisfazione. Il problema è che per ragioni contrattuali non posso citare i Marchi ne tanto meno i modelli a cui ho lavorato (da esterno). Per cui non lo farò, posso dire che una è una moto Italiana, l’altra...meno.

F: Mi piacerebbe sapere cosa rappresenta per te la moto.
O: La seconda cosa più bella del mondo. Con il passare degli anni poi, si è acuita in me la passione per TUTTE le motociclette. Da giovane ero molto radicale e se una motocicletta non era “racing” (sia da strada che da fuoristrada) per me era da scartare. Oggi sono molto più morbido nei giudizi, più riflessivo e pur prediligendo ancora il genere sportivo/cattivo, riesco a cogliere il buono anche delle moto meno estreme e capire le motivazioni anche di chi ama i custom o le tourer. Stò invecchiando?

F: Quali sono i principi guida che le tue moto devono possedere?
O: In generale, per qualsiasi prodotto, ma per la motocicletta in particolare, ci deve essere l’emozione. Non è facile da descrivere, non si può nemmeno misurare se non per “differenza”, una è più emozionante dell’altra pur con caratteristiche simili , a volte addirittura insignificanti ad un occhio non competente. Eppure questa è “bella” e quell’altra lascia indifferenti, aldilà delle prestazioni e dell’uso vero e proprio. Porto acqua al mio mulino, ma credo sinceramente che l’estetica sia fondamentale, ma non parlo di fluidità di linee o di soluzioni ad effetto, dietro l’estetica di una moto c’è un mondo di passione di conoscenza e di feeling con il motociclista che non si impara nelle scuole di design,...lo devi avere…di tuo.

F: Hai un foglio bianco: qual'è l'elemento da cui parti per poi sviluppare il resto della moto?
O: Per me l’elemento fondamentale è…il Marchio. Parto sempre da li!
Piazzo il logo della Casa in mezzo al foglio e...parto. Chiaramente è un modo per dire che il mezzo che andrai a disegnare deve avere quei “cromosomi” che la faranno riconoscere come facente parte di quella famiglia pur con l’introduzione di idee e linee anche di rottura con il passato del Marchio. Però, operativamente è vero che come prima cosa penso a dove mettere il logo.


F: Quanto è importante conoscere la storia di un marchio prima di disegnare una moto per lo stesso? E soprattutto quanto può influire, in termini percentuali, sul risultato finale? Si è condizionati dal passato?
O: Ho in parte risposto a questa domanda spiegando quella precedente. Ritengo FONDAMENTALE la conoscenza della storia del Marchio per affrontare la creazione di una motocicletta. O per far si di dargli un family feeling, oppure nel caso contrario di fare qualcosa che sia il capostipite di un “nuovo” family feeling. In entrambi i casi bisogna conoscere il passato della Casa, per pescare elementi caratteristici oppure per non cadere in qualcosa di già proposto in precedenza.

F: Disegnare una Ducati od una Bmw comporta approcci diversi: per un designer come te è una sfida oppure un limite? Esistono marchi con cui il feeling, nel momento in cui si appoggia la matita sul foglio, "cresce"? Se si, quali sono? O: Entrambi i marchi citati offrono un approccio emozionale molto forte. Sono Case per cui “per forza” devi disegnare qualcosa di buono. Insomma ci sono casi (come per Ducati e BMW appunto, ma anche parecchi altri) in cui tracciando le linee mi viene da fare BRUM BRUM con la bocca tanto è il “coinvolgimento”. Per me non è assolutamente un limite, ma nemmeno una sfida...solo piacere!

F: Cosa ne pensi del design delle moto attuali? C'è coerenza tra il marchio che portano sul serbatoio e le linee che hanno? C'è qualche casa motociclistica in cui questa differenza si nota, a tuo avviso, in modo più accentuato?
O: In generale le moto attuali non mi fanno impazzire. In parecchi casi penso che ci sia questa coerenza moto/marchio (attenzione, il fatto che siano coerenti con il loro marchio non implica che siano moto riuscite). Però, come ho accennato prima si potrebbe fare anche la scelta voluta di distaccarsi dal passato. Spesso, naturalmente è la conformazione della meccanica a dare identità di marca ad un modello, tuttavia è certo che quasi tutti i Centri Stile ricerchino queste corrispondenze.



[Continua]

Tavole: Motosketches

Oberdan Bezzi #2

F: Tra il disegno della moto e la sua industrializzazione intercorre un periodo di tempo sufficiente per farla nascere già "vecchia". Come fa un designer ad anticipare i gusti e soprattutto le linee di moto che verranno commercializzate dopo 2-3 anni?
O: Il designer deve avere la visione del futuro funzionale al prodotto. Chi fa cose troppo avanzate (a meno che non siano strabiliantemente belle o funzionalissime) è destinato a veder cassate dal pubblico le sue creazioni . Far cose “vecchie” (intendo linee obsolete,….non …classiche), viene punito con il….. già visto!
C’è da dire che quasi sempre i modelli arrivano in ritardo sul mercato per ragioni assolutamente indipendenti dalla capacità dello stilista o dalla sua visione del mercato. E’ un mondo difficile, dove molte componenti tecnico/umane si devono incastrare nel modo giusto per avere un prodotto valido al momento giusto.


F: Prima di disegnare una moto, hai già un'idea di cosa andrai a creare, oppure la modifichi in corso d'opera?
O: Personalmente se gli input sono precisi e circostanziati e i committenti non cambiano essi strada in corso d’opera, ho le idee subito chiarissime e disegno esattamente quello che intendo realizzare.

F: Un marchio piuttosto tradizionalista come Bmw in questi ultimi anni ha espanso in quasi tutti i settori il suo campo d'azione, spesso "accantonando" l'immagine che si è costruita nel tempo. I risultati in termini di vendite al momento danno ragione alla casa bavarese e seppur in modo leggermente diverso, anche Ducati sembra voler intraprendere questa strada. Che ne pensi del nuovo filone di Borgo Panigale e dell'ultima Diavel?
O: BMW, sta seguendo la strada di distaccarsi un po’ alla volta dal suo filone classico, andrà bene se azzeccherà tutti i modelli (la cui cosa secondo me non stà avvenendo), per cui da Casa tradizionalista diventerà un Marchio di prodotti “innovativi”. Con la S 1000 RR, poi stanno cercando di imporsi anche come marchio “sportivo” cosa che in passato hanno sempre scacciato. Gli auguro riesca nell’intento.

Ducati, vorrebbe fare lo stesso, ma ha perso di vista il suo pubblico più fedele. Giusto fare moto fuori dalla tradizione della moto sportiva, ma perché abbandonare questo segmento?
Mi sfugge il fatto che partecipi alle competizioni (MotoGP in testa) e poi non abbia in gamma modelli sportivi, se non costosissime ed inavvicinabili Superbike.
Fanno la MotoGP per vendere le...Diavel? Una nuova SS, sarebbe stata più gradita sicuramente dal popolo Ducatista.


F: Introdurre un marchio storico in segmenti inesplorati, cosa comporta in termini di design? Ci sono dei riferimenti oppure si procede su una strada completamente nuova?
O: Chi lo ha fatto, ha dovuto pagare lo “scotto” dell’inesperienza (e spesso della supponenza). Aldilà della bontà o meno del prodotto, avventurarsi in nicchie che non appartengono al DNA della Casa è parecchio pericoloso. Per un designer può essere interessante, tuttavia a mio parere è bene entrare in punta di piedi nei segmenti in cui non si è tradizionalmente presenti. Certamente, se il prodotto sarà valido e debitamente supportato, con il tempo (e magari alla seconda o terza generazione) avrà successo, ma pensare di dettare legge essendo l’ultimo arrivato...la vedo dura. Il design in questo caso...non basta!

F: Parliamo di Guzzi: si vocifera l'arrivo di un nuovo propulsore. Come lo vedi, in ottica futura, questo marchio? Ha le potenzialità per risorgere definitivamente oppure sarà ancora destinato a raccogliere poche soddisfazioni in termini di vendite?
O: I prodotti ed i Marchi, li fanno gli uomini. Credo che alla MOTO GUZZI siano carenti proprio sul piano umano. Se non si ha un management capace (soprattutto di ascoltare), anche un prodotto potenzialmente valido non funziona. Non è (solo) con un motore nuovo che si salva la situazione. Ci vuole un rinnovamento (totale) della dirigenza ed una maggiore autonomia dal…Gruppo. Eppoi tecnici (giovani) capaci e designer in gamba.

F: Che "cura" proporresti per rimetterlo "in carreggiata" nel breve e medio termine?
O: La cura dovrebbe essere radicale sul piano gestionale come ho accennato. In futuro tre famiglie di motori, pochi modelli ma buoni. Per fare un paragone ingeneroso ( io ho il massimo rispetto per il Marchio MOTO GUZZI) dovrebbe diventare la BMW Italiana.

F: Vorrei una tua opinione sul design di Honda, Yamaha, Bmw, Ktm, Aprilia e sul nuovo corso MV Agusta, privo di Tamburini.
O: Honda , in generale senza infamia e senza lode. Yamaha, ne azzecca una su cinque Bmw, brutte che piacciono. Ktm,…….no comment Aprilia, colpevolmente poco attraenti MV Agusta, design buono ma non eccelso come potrebbe.

F: Mi piacerebbe conoscere una tua opinione sulle cause che hanno portato al fallimento la Moto Morini. Sono, secondo te, riconducibili al design delle moto oppure ad un errata scelta della cilindrata con cui hanno esordito sul mercato?
O: Facile, le moto erano...brutte! Il motore non ha colpe.


F: Le case giapponesi per diverse ragioni, annaspano nei confronti delle aziende europee che dimostrano una sorprendente vitalità. Come potrebbe una casa giapponese, risollevare le sue vendite? Che tipo di design servirebbe per distinguersi dalle "sorelle" e poi dalle rivali europee?
O: Per Honda richiamare in servizio Mitsuyoshi Kohama, il genio assoluto del design motociclistico e cacciare chi ha deliberato la nuova VFR. Per le altre ci vuole un designer con le idee chiare...io un nome l’avrei!

F: Hai 20.000 euro e devi comprare una moto attualmente presente sul mercato. Quale sceglieresti, considerando esclusivamente il suo design? Perchè?
O: La Ducati 1198. E’ la più “compiuta” anche se non mi soddisfa integralmente.

F: Le tue cinque moto preferite e, di riflesso, quelle peggiori.

O: HONDA RC 212 V del 2007
HONDA NR 750 Oval Piston
HONDA RC 211 V
NORTON MANX
KAWASAKI 500 Mach III del 1969

MOTO GUZZI CENTAURO
MOTO MORINI CORSARO
DUCATI MULTISTRADA
BENELLI TNT
BMW K1

F: Ci sono moto che avresti voluto disegnare?
O: La HONDA RC 212 V del 2007

F: Ci sono designer con cui ti piacerebbe collaborare?
O: Mi piacerbbe confrontarmi sullo stesso tema e con gli stessi input, collaborare…no! Il designer di moto è un individualista, buio ed incazzoso. Stà bene da solo.

F: Mi piacerebbe conoscere qual'è la moto ideale di Oberdan Bezzi e soprattutto qual'è il nome sul serbatoio.
Una moto supersportiva, con un motore esagerato e super tecnologico. Compatta e...bellissima. Direi...MV AGUSTA!


Tavole: Motosketches