martedì 3 novembre 2009

Dainese gloves J.Lorenzo Phillip Island 2009

A mio avviso uno dei modi migliori per sensibilizzare i motociclisti all'uso dell'abbigliamento protettivo, consiste nel mostrare loro il materiale utilizzato, durante le cadute, dai piloti professionisti.
Penso che mostrando gli effetti delle scivolate e degli impatti su capi che nascono con l'esigenza di proteggere, sia possibile far capire quanto il casco, ma anche tuta, stivali, paraschiena e guanti, siano estremamente indispensabili per chi va in moto.

La Dainese è da sempre attivissima nel campo della sicurezza, e il sistema D-Air, primo airbag al mondo per motociclisti privo di innesco meccanico, è li a dimostrarlo. Questo sistema, abbinato anche all'eccellente qualità della tuta, del paraschiena, degli stivali e dei guanti - tutti marchiati Dainese - ha permesso a Jorge Lorenzo di uscire, praticamente indenne, dal pauroso volo durante i primi istanti di gara della Motogp disputatasi quest'anno sul circuito australiano di Phillip Island.

In basso potete osservare le immagini del guanto destro di Lorenzo. La caduta è iniziata ad una velocità leggermente inferiore ai 200 km/h, con un'accelerazione di oltre 10 g nel momento dell'impatto con il suolo!
I "Full Metal Racer", questa la denominazione dei guanti, hanno rotolato e strisciato per più di sei secondi, provocando, rispetto alla gravità dell'impatto, solo una lieve escorazione al mignolo destro di Jorge.

Penso che non ci siano più scuse per non proteggersi in maniera adeguata!

Francè






Dainese Full Metal Racer:


Foto: Dainese

7 commenti:

  1. Dainese fa prodotti stupendi e io e uso parecchi.
    cerco sempre di proteggermi nel migliore dei modi però....lo zampino della fortuna dev'esserci.

    Criville lasciò la sua mano sotto la carena dell'allora NSR 500....scivolò come Lorenzo ma con la mano tra moto e asfalto....

    Il guanto non c'era più....e anche la mano..

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  2. si è vero...ma chissà perchè dopo quell'incidente venne vestito Dainese...

    Pensa che il Full Metal Racer, è il guanto che copre il dorso della mano nella manierà più completa.
    E prima che venisse introdotto il carbonio e il titanio, il guanto aveva la struttura in Kevlar...

    Ricordo i primi prototipi del guanto già ai tempi del '95 con Biaggi e l'Aprilia se non ricordo male

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  3. Fermo restando che il dispositivo di sicurezza principale è la materia grigia, lo zampino della fortuna c'è..certo.
    Ma quando in estate vedo, scusate il termine, certe "teste di cazzo" che vanno in moto con bermuda e t-shirt ed uno scolapasta in testa...beh, non voglio poi sentire parlare di sfortuna!
    Le prime "parti speciali" su cui un motociclista dovrebbe investire i suoi soldi sono propio i sistemi di sicurezza passiva: non si può vestire di carbonio la propia supersport e poi vantarsi di circolare con un jet da 30Euro comprato all'Esselunga.
    Bravo Francè per aver toccato questo argomento.

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  4. Appoggio pienamente John!!

    Io in estate sono quello che tutto sudato guarda le ragazzine in scooter con le infradito.
    9 su 10 avete ragione voi, penso tra me e me, ma il giorno che avrò ragione io....sono cavoli amari per voi!!
    E spero per loro di rimanere sempre in torno..

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  5. Littlejohn hai pienamente ragione...quando vedo certa gente in moto in estate, rabbrividisco per loro. E corrono pure in quelle condizioni!!!

    Se le Case produttrici di abbigliamento mostrassero con più frequenza certe immagini, aprirei molti più post.
    Per curiosità andate a rivedere il post con l'Agv di Barbera...

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  6. @Il nipote

    Il guanto non c'era più....e anche la mano..

    In che senso non c'era più?

    In quanto allo "zampino della fortuna" mi ricordo di Daryl Beattie nel '94 che infilò il piede tra la catena e la corona della sua Suzuki lasciandoci le dita del piede.

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  7. Alex dovette ricostruire tutto il dorso della mano perché si era consumato il guanto ed era arrivato ad intaccare tutti i tessuti.
    La mano poi fisicamanete c'è ancora, però ha preso una bella "raspata"!!

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