Il confronto tra la versione stradale e la gemella da SBK della Yamaha YZF-R1 2009 ricorda un pò ciò che è già avvenuto con la Ducati 999: entrambe le moto infatti, dotate di targa e fanali, non hanno dalla loro un particolare appeal, ma osservate nelle rispettive versioni "race" secondo me, sfiorano la perfezione soprattutto per la "cattiveria" che riescono ad emanare. Il post di oggi, quindi, lo dedico a quella che ritengo essere la più bella moto da corsa che corre attualmente nel campionato mondiale delle derivate di serie.
Ben pochi immaginavano ad inizio anno le prestazioni del fenomeno americano Ben Spies (al momento l'unico pilota in grado di portare alla vittoria la quadricilindrica di Iwata) ed è innegabile che la sua R1 abbia svolto, in ben 10 occasioni, un eccellente lavoro.
Per il 2009 la Yamaha ha stravolto la sua R1 proponendo per la prima volta su una moto di serie, un propulsore a quattro cilindri in linea con la suddivisione degli scoppi di tipo irregolare. Questa scelta tecnica, maturata dalle esperienze fatte sulla YZR-M1 in Motogp, ha permesso di ottenere una serie di vantaggi che hanno portato ad una migliore qualità dell'erogazione, ad un incremento di coppia ai medi regimi, e soprattutto un minor consumo dei pneumatici, aspetto fondamentale nelle competizioni.
Nelle foto in basso è possibile ammirare diversi particolari della R1 di Spies, alcuni dei quali in comune con la YZR-M1 che corre nel campionato prototipi. Tra questi ci sono le sospensioni Ohlins TTX, i cerchi Marchesini in magnesio, i freni Brembo con pinze monoblocco al litio e la centralina elettronica prodotta dalla Magneti Marelli, denominata MHT, che controlla diversi sistemi elettronici.
Oltre a questi splendidi e costosissimi particolari è possibile ammirare il magnifico scarico Akrapovic con terminali in carbonio, veramente superlativo, il forcellone con capriata di rinforzo inferiore di aspetto diverso rispetto a quello installato sulla versione stradale della R1, la coppa dell'olio in alluminio, il serbatoio maggiorato in accordo con le regole FIM e l'incredibile quantità di carbonio presente!
La R1 pesa 163 kg, e per quanto riguarda la potenza, il quattro cilindri a sedici valvole imbrigliato nel famoso telaio Deltabox in alluminio, è in grado di sprigionare potenze superiori ai 215 cv!
Come nel caso della 1198 F09 mi candido molto volentieri per "guidarla" un paio di giri durante i test per la stampa a fine campionato!
Ben pochi immaginavano ad inizio anno le prestazioni del fenomeno americano Ben Spies (al momento l'unico pilota in grado di portare alla vittoria la quadricilindrica di Iwata) ed è innegabile che la sua R1 abbia svolto, in ben 10 occasioni, un eccellente lavoro.
Per il 2009 la Yamaha ha stravolto la sua R1 proponendo per la prima volta su una moto di serie, un propulsore a quattro cilindri in linea con la suddivisione degli scoppi di tipo irregolare. Questa scelta tecnica, maturata dalle esperienze fatte sulla YZR-M1 in Motogp, ha permesso di ottenere una serie di vantaggi che hanno portato ad una migliore qualità dell'erogazione, ad un incremento di coppia ai medi regimi, e soprattutto un minor consumo dei pneumatici, aspetto fondamentale nelle competizioni.
Nelle foto in basso è possibile ammirare diversi particolari della R1 di Spies, alcuni dei quali in comune con la YZR-M1 che corre nel campionato prototipi. Tra questi ci sono le sospensioni Ohlins TTX, i cerchi Marchesini in magnesio, i freni Brembo con pinze monoblocco al litio e la centralina elettronica prodotta dalla Magneti Marelli, denominata MHT, che controlla diversi sistemi elettronici.
Oltre a questi splendidi e costosissimi particolari è possibile ammirare il magnifico scarico Akrapovic con terminali in carbonio, veramente superlativo, il forcellone con capriata di rinforzo inferiore di aspetto diverso rispetto a quello installato sulla versione stradale della R1, la coppa dell'olio in alluminio, il serbatoio maggiorato in accordo con le regole FIM e l'incredibile quantità di carbonio presente!
La R1 pesa 163 kg, e per quanto riguarda la potenza, il quattro cilindri a sedici valvole imbrigliato nel famoso telaio Deltabox in alluminio, è in grado di sprigionare potenze superiori ai 215 cv!
Come nel caso della 1198 F09 mi candido molto volentieri per "guidarla" un paio di giri durante i test per la stampa a fine campionato!
Francè
Foto: Yamaha Racing e Mototribu
In occasione del granpremio di Misano, sono stato nei box di Spies e Sykes e ho avuto l'occasione di vederle per bene. Devo dire che sono bellissime e sono curate alla perfezione. senza carene assomigliano più alle motogp che alle moto di serie.
RispondiEliminaMaurizio lo sai che al Salone di Milano, invece, quasi tutte le moto da corsa che ho visto (con la carenatura purtroppo) sembravano essere poco rifinite?
RispondiEliminaCerchi graffiati, carene opache, adesivi senza trasparente...tutte molto racing per carità...ma "esteticamente" davvero poco curate.
Suzuki, Honda ecc mi hanno dato tutte la stessa impressione...
Complimenti per gli splendidi lavori che esegui!
Credo che abbiate ragione entrambi!!
RispondiEliminaAl salone arrivano le moto più "massacrate" della stagione se non addirittura dei manichini (SBK con forcelle e frni originali!!) con solo le carene, magari rovinate per rendere meglio l'idea, ma nulla più.
mentre le moto portate in pista, anche per praticità, sono perfette e curatissime, cosi la manutenzione è più veloce (credo).
Comunque le Yamaha sono sempre state splendide, forse perché già la versione stradale era stupenda...
Purtroppo tutte le moto hanno la linea "sporcata" da portatarga e specchietti in primis,poi anche gli scarichi originali e le frecce.Quest'anno l'R1 da pista ha una linea di una cattiveria assurda,forse complice il fatto che le mancano i brutti fanali di serie...
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