mercoledì 25 febbraio 2009

MCN London Motorcycle Show 2009

Anche quest'anno si è tenuto dal 29 gennaio all'1 febbraio l' "MCN London Motorcycle Show", il più grande show motociclistico di Londra e del Sud Est dell'Inghilterra.
Questa manifestazione non è una rassegna nella quale le Case motociclistiche presentano le loro nuove proposte, ma bensì un luogo nel quale le novità più importanti della stagione vengono mostrate al pubblico.
Osservando le gallerie di foto che i vari siti del settore hanno pubblicato in rete, mi sono imbattuto in quella del sito MotorbikeSport, che ha mostrato, a mio avviso, le vere regine di questa mostra: splendide moto da corsa, sia a due che a quattro tempi, che hanno gareggiato dagli anni '70 in poi e che hanno un fascino per me eterno.
Purtroppo data la scarsità di foto è proprio impossibile riuscire a sapere se sono le moto originali o esatte repliche.

Nelle foto che ho inserito potete osservare diverse, meravigliose racer tra cui la splendida Honda VTR-SPW utilizzata da Colin Edwards nel Mondiale SBK del 2001 durante il GP Usa disputatosi a Laguna Seca e la CBR 1000 RRW utilizzata dal giapponese Kiyonari nel 2007 nel campionato britannico Superbike, conquistato insieme a quello dell'anno precedente.
Erano presenti anche la Suzuki 500 XR-14 utilizzata da Barry Sheene nel 1975 e la RGV 500 utilizzata da Nobuatsu Aoki nel 1998, la tricilindrica Honda RS 500 di Freddie Spencer nella bellissima colorazione Rothmans e una bellissima Kawasaki KR 750 dell'inglese Mick Grant.

Godetevele in tutto il loro splendore (cliccando sulle foto)!

Francè


Honda RS 500 Spencer:


Honda VTR-SPW Edwards 2001:




Honda CBR-RRW Kiyonari 2007:



Suzuki XR-14 500 Sheene 1975:



Suzuki RGV 500 Nobuatsu Aoki 1998:


Kawasaki KR 750 Grant 1976:


Foto: Motorbike Sport

martedì 24 febbraio 2009

Photo #30 - Guzzi V7 Telaio Rosso Lego!

Una Moto Guzzi V7 così non l'avevo proprio mai vista e non ho resistito alla tentazione di mostrarvela! Complimenti al creatore per aver realizzato questa Guzzi V7 Telaio Rosso, tutta interamente costruita con i leggendari mattoncini Lego!

Davvero meravigliosa!

Francè





Foto: Flickr (Brixe63)

lunedì 23 febbraio 2009

Moto Morini 1200 Sport 2008

Presentata al Bike Expo di Padova dell'anno scorso, la Morini 1200 Sport è la seconda moto in chiave "vintage" della gamma Moto Morini dopo la 9 1/2 presentata nel 2006.
La moto è caratterizzata da linee molto classiche a cui è abbinata una tecnica molto moderna.
Il propulsore è il bicilindrico "Bialbero Corsa Corta" rivisto nella cavalleria per questa moto, dall'indole un pò più tranquilla rispetto alla naked "da sparo" Corsaro, e dotato per l'occasione di 117 cv all'albero e circa 102 Nm di coppia a 6700 giri/min.
La moto è caratterizzata non solo dagli azzeccati accostamenti cromatici, ma anche dallo splendico scarico sovrapposto prodotto dall'italiana Zard e che fuoriesce dal lato sinistro.

Volevo farvi notare alcuni particolari degni di nota tra cui i cerchi a raggi della Excel, il forcellone della enduro stradale Granpasso (ottenuto per idroformatura), lo splendido telaio a traliccio che nella colorazione verde-giallo è verniciato di bianco, e anche la collocazione del monoammortizzatore posteriore, regolabile, posizionato sul lato destro della moto.
Per quanto riguarda la dotazione di serie, la 1200 Sport è contraddistinta da componenti di assoluta qualità come i freni Brembo, la forcella upside-down Marzocchi non regolabile, e le Pirelli Diablo di primo equipaggiamento!
Questa Morini 1200 Sport di vintage ha praticamente solo l'aspetto!
Rivali di questa bicilindrica, considerando l'elevata cavalleria del propulsore, sono esclusivamente le Ducati della serie Sport Classic, la quadricilindrica Yamaha XJR 1300 e l'alternativa sempre di casa Morini, 9 1/2.

La moto è disponibile in tre colorazioni: bianco-blu, verde-giallo e anche in arancio-nero, novità 2009. Personalmente avrei mantenuto la colorazione celeste perlato-arancio (foto sotto) vista al Bike Expo di Padova con telaio bianco, e ispirata al marchio di carburanti Gulf. Avrei mantenuto anche la bella tabella portanumero che sul modello di serie è sparita e che spero venga introdotta nel catalogo accessori "Moto Morini Competizione".

La Sport 1200 a mio avviso rappresenta un prodotto davvero molto valido considerando non solo l'attuale concorrenza italiana, ma anche in vista della prossima novità marchiata Honda, la CB 1100 F (di cui vi ho parlato in precedenza) di cui sono già stati depositati i brevetti in Inghilterra.
Componentistica di qualità, marchio storico e ricco di fascino, tre anni di garanzia, e soprattutto carattere esplosivo del propulsore sono le caratteristiche con cui la Sport 1200, ad un prezzo di 11.790 euro, adeguato alla qualità che questa bicilindrica di Casalecchio di Reno possiede, si appresta a competere sul mercato internazionale.

Forza Morini!

Francè

PS: Sulla base della 1200 Sport, è stata approntata anche la Scrambler 1200, a cui dedicherò un post apposito.










Moto Morini 1200 Sport "Concept":





Foto: Motociclismo e Motoblog

venerdì 20 febbraio 2009

Cagiva

La Cagiva (la cui parola deriva dall'unione di CAstiglioni GIovanni VArese) è un altro grande patrimonio del motociclismo italiano.
Fondata nel 1950 da Giovanni Castiglioni, la Cagiva entra nel settore motociclistico nel 1978 ed ha segnato in maniera indissolubile, sia attraverso le competizioni che attraverso le moto prodotte, gli anni motociclistici '80 e '90.

Nel 1985 la Cagiva acquisì marchi molto prestigiosi come Morini, Husqvarna e Ducati e soprattutto per lo sviluppo della casa di Borgo Panigale, attraverso l'ausilio di designer capaci come Tamburini e Galluzzi, il marchio di Varese ebbe un'importanza fondamentale.
Il marchio dell'elefantino, simbolo della Cagiva, fu protagonista nelle più svariate competizioni motociclistiche che portarono alla conquista di titoli mondiali nel cross, e anche a successi prestigiosi nella gara africana Parigi-Dakar con l'italiano Edi Orioli.
Impossibile non menzionare anche la fantastica avventura della casa di Varese nel mondiale 500, massima espressione del motociclismo, purtroppo conclusasi nel 1994 e senza alcun titolo mondiale. Il ritiro dal mondiale 500, fu "compensato" però dall'annuncio di un importantissimo ritorno sulla scena mondiale di un marchio davvero molto prestigioso: la MV Agusta.

John Kocinski 1994:


Per quanto riguarda l'ambito produttivo, la Cagiva è famosa per alcune bicilindriche motorizzate Ducati tra cui la mitica "nave del deserto" Elefant 900, per le pepatissime monocilindriche C12 Freccia e Mito 125, e per le recenti e poco vendute bicilindriche motorizzate Suzuki, della serie Raptor.

I problemi economici che hanno a più riprese afflitto la casa varesina, portarono prima alla cessione della Ducati nel 1995 e in seguito, nel 2007 e 2008 alla vendita rispettivamente dei marchi Husqvarna alla tedesca BMW, ed MV Agusta (diventata negli anni la società a cui facevano capo gli altri marchi del gruppo) e Cagiva all'americana Harley-Davidson.
Dopo l'acquisto dei marchi MV e Cagiva da parte dell'Harley, il marchio dell'elefantino sembrava dovesse scomparire del tutto. I vertici della casa americana hanno però garantito che questo storico marchio avrà un futuro e quindi è impossibile non pensare ad eventuali sviluppi sulla base di queste dichiarazioni.
Attualmente la produzione Cagiva si basa sulla Mito SP 525, monocilindrica due tempi ispirata alla C594 500 di John Kocinski guidata nel 1994, e sulla Raptor 125, naked basata sulla meccanica della sorella carenata.

Cosi come nel caso della Laverda, non penso ci sia modo migliore di immaginare la Cagiva che verrà con delle splendide realizzazioni realizzate da Oberdan Bezzi.
Data la possibilità di utilizzare motori "esteri", senza rischio di profanazione del marchio, Oberdan ha scelto un bicilindrico già presente in casa Harley: il bicilindrico austriaco Rotax di 1125 cc a V di 72° già presente su alcune Buell, denominato "Helicon" e capace di circa 146 cv.

Buell-Rotax "Helicon":




Cagiva "Schiranna" V2 1125
Per la prima carenata "oversize" marchiata Cagiva, Oberdan ha disegnato una sportiva che ha il compito di contrastare le varie Ducati e Aprilia sul loro terreno preferito: quello delle carenate.
La "Schiranna", pur essendo una race replica dotata di sospensioni Marzocchi e freni Brembo e soprattutto costruita con qualità tutta italiana, non mira a competere con le versioni superaccessoriate di 1198 e RSV4, proprio per lasciare campo libero alla MV Agusta di intraprendere questa "sfida". Telaio misto traliccio e alluminio pressofuso, bicilindrico Buell rivisto per garantire maggior "cattiveria", sono gli elementi distintivi di questa erede virtuale dell'ormai "defunta" Aprilia RSV 1000.



Cagiva Elefant 1125
Un motore come il Buell Rotax si adatterebbe benissimo alla nuova endurona stradale della Cagiva chiamata, come la sua antenata, Elefant.
La moto nasce per contrastare le molteplici rivali che popolano questo segmento, e soprattutto per dare filo da torcere all'intramontabile e vendutissima Bmw GS, all'apprezzata Ktm Adventure 990 e alla nuova Moto Guzzi Stelvio 1200.
Come nel caso della Schiranna, anche l'Elefant è dotata di componenti di ottima qualità come i freni Brembo e di un telaio misto in tubi con elementi in alluminio pressofuso. Prezzo adeguato alla qualità della moto e immancabile nei listini la mitica colorazione Lucky Explorer con una piccola spesa aggiuntiva.


Bentornata Cagiva!

Francè




Disegni: Motosketches
Foto: Buell, Motorcycle Usa e Motorcycle Racing Heroes of the Past

martedì 17 febbraio 2009

OGK-Kabuto FF-5 2008

Oltre ad Arai e Shoei, un altro produttore giapponese famoso per la qualità e soprattutto per la particolare forma dei caschi che produce risponde al nome di OGK-Kabuto.
Questo marchio, al contrario delle connazionali non investe molto nelle sponsorizzazioni, anche se in passato gli OGK sono stati indossati da talenti del motociclismo quali Steve Hislop, Steve Plater, David Jefferies e James Whitam.
Attualmente sono utilizzati dai piloti giapponesi Akiyoshi e Tsujimura.

Il modello che presento oggi è denominato FF-5, top di gamma della OGK e al momento non mi risulta sia importato in Italia. Questo casco è stato insignito dal sito webBikeWorld come "casco dell'anno 2008" e l'azienda giapponese l'anno scorso ha proposto, sulla base dell'FF-5, tre versioni replica in tiratura limitata, dedicate ai piloti giapponesi prima citati.
Il casco è realizzato con una costruzione tricomposita che utilizza materiali quali carbonio, kevlar e fibra di vetro ed è dotato di guanciali rimovibili e lavabili e di un nuovo meccanismo della visiera che consente una più rapida sostituzione della stessa. Il cinturino è a doppia D, utilizzato su tutti i caschi "racing" ed attualmente anche il sistema di chiusura più sicuro.
Le prese d'aria posteriori che caratterizzano il casco sono nate per migliorare la stabilità alle alte velocità e sono tutti brevetti esclusivi OGK. Inoltre, la presa d'aria anteriore, sfruttando il principio dei vuoti consente una rapida estrazione dell'aria calda dalla calotta.
Il casco oltre alle grafiche replica in tiratura limitata è disponibile monocolore e nelle altre fantasie "Scream" e "Kaiser" di cui ho inserito delle immagini.

Per quanto riguarda le omologazioni, l'OGK FF-5 ha superato i test previsti dalla MFJ standard (Motorcycle Federation of Japan) e dalla FIM standard, che consentono al casco di essere adottato nelle competizioni internazionali che comprendono, oltre alla Superbike e alla Motogp, tutti gli eventi sponsorizzati FIM e anche il campionato All Japan.

Francè

PS: ho inserito il link alla prova che il sito webbikeworld ha effettuato al casco, peraltro senza trovare difetti! Personalmente trovo la grafica di Tsujimura semplicemente spettacolare!

Link: Test OGK FF-5 by webBikeworld

PPS: nel caso vogliate acquistarne uno in rete, attraverso venditori internazionali, sappiate che il casco non è omologato secondo la normativa europea ECE-2205. Questo non è sinonimo di qualità scadente. Il casco in questione non è stato sottoposto a questo test omologativo, probabilmente perchè il mercato europeo non rientra nei piani di vendita della casa giapponese.
Sappiate inoltre, che la mancanza della targhetta di omologazione, nel caso di controllo delle Forze dell'Ordine, porterebbe ad una sanzione amministrativa.


Tsujimura Limited Edition:


Akiyoshi-GP Limited Edition:


Akiyoshi Limited Edition:

OGK FF-5:








FF-5 Scream:



FF-5 Kaiser:


FF-5 Solid:


Foto: Moto-Works e webBikeworld