giovedì 31 gennaio 2008

Motorcycle Racing Heroes of the Past

Il sito più bello e completo (per ora non ne ho trovati altri), per gli amanti delle competizioni di velocità degli anni passati, è sicuramente quello del signor Manfred Mothes (credo che sia questo il suo nome). Questo sito è un archivio di bellissime foto di piloti del passato suddivisi per nazionalità ed è incredibile la quantità dei piloti che sono presenti, più o meno famosi. Visitando questo data base con un occhio più attento, si percepisce facilmente come il motociclismo si è evoluto negli anni e come l'evoluzione tecnica delle moto ma anche dell'abbigliamento dei piloti e dei circuiti, sia stata tangibile anche solo guardando foto di un decennio fa.
Bel lavoro signor Manfred!

Il pilota in foto è Kevin Schwantz, uno dei miei idoli, in sella alla sua Suzuki Rgv 500 Gamma nel 1989.

Francè

Foto: Motorcycle Racing Heroes of the Past

mercoledì 30 gennaio 2008

Talamo #2

"Il primo orologio me lo regalò il babbo
che avevo sei anni.
Unicum si chiamava. A me pareva bello. Io ero piccolo.
Aveva le lancette dorate e la cassa di latta. Funzionava.
Io lo attaccavo alle orecchie e lui faceva Tic-Tac.
Mica sempre però.Qualche volta faceva Tic.
Poi stava a pensarci un momento. Poi faceva Tac.
E se magnava un'ora al giorno.
Imparai pure a leggere le ore.
E molto fiero davo appuntamenti a tutti.
"Allora per il bagno ci vediamo alle sei" dicevo alla
balia.
"Beh di questo parleremo alle tre e venti"
rispondevo a mia madre.
"Potremo giocare al dottore alle quattro e dieci"
mormoravo alla bambina coi capelli rossi.
Oh boia. Manco un appuntamento mi riusciva
d'indovinare.
Quando arrivavo io la balia era andata a dormire,
mia madre era uscita e la bambina coi capelli rossi
era andata via col Beppino
che c'aveva sette anni e gli occhiali spessi.
Odioso.
Io presi l'Unicum e lo feci a pezzi. Coscienziosamente.
Lo smontai tutto.Spostai dei pezzi.Lo rimontai.
Avanzò qualcosa. Lo nascosi.
Chiesi a mio padre un orologio nuovo che arrivò
qualche mese dopo.
Un altro schifo. Smontai anche quello.
Poi, era ora, arrivò un cronometro.
Si chiamava Universal Geneve.
Una cosa da signori.
Però, sarà che la balia s'era licenziata, sarà che mia
madre manco
mi rispondeva più, sarà che la bambina coi capelli rossi
s'era fidanzata col Beppino , io smontai anche il
cronometro.
Pensavo che fosse una cosa da bambini. Smontare le cose.
Invece no.Il mondo è diviso in due: quelli che smontano
gli orologi
e quelli che no. Io smontavo. Smonto ancora.Smonto
tutto.
Perchè mi piace capire che ci sta nelle cose.
Potessi, smonterei anche le persone.
Ma le persone non si lasciano smontare.
Gli orologi li fanno elettronici. Io smonto l'Harley.
La smonto. Mi svuncio d'olio. Faccio viscido tutto il
garagino.
Poi la rimonto. Qualche volta avanza qualche tocco.
Qualche volta la porto alla Numero Uno a rimontarla
e lì mi strillano come strillava mio padre.
Non ho smesso di smontare. Non smetterò mai
Non voglio smettere.
Voglio crescere e capire. Mi piace essere libero.
Il Beppino c'ha quarant'anni e s'è sposato.
Con la bambina coi capelli rossi che s'è tinta i capelli
e sta un cesso. C'ha du mostri di figli. E la Prinz.
Io me ne vado a spasso.Vibrando e smontando.
Fermo su un lato di una strada abbandonata mi
riavvito qualche bullone.
Il sole tramonta in lontananza.
Sono sereno e felice.
Penso a Beppino.
Poveraccio. "

Carlo Talamo

martedì 29 gennaio 2008

Harley-Davidson Softail Cross Bones

Pensavo che le novità Harley per la stagione 2008 fossero state tutte presentate ai saloni invernali. Mi sbagliavo.
L'ultima novità in ordine di tempo è la Cross Bones della gamma Softail che è stata presentata alla stampa pochi giorni fa. Per chi non lo sapesse la serie Softail è caratterizzata dall'avere gli ammortizzatori posteriori sotto la moto (paralleli alla strada per intenderci), e quindi, vista di lato la moto sembra non essere dotata di sospensione posteriore. In gergo questo schema si chiama "telaio finto rigido" e tutta la serie Softail è contraddistinta da questa scelta tecnica. Sul sito è presente anche una bella animazione per comprendere meglio il funzionamento.

La forcella è denominata "Springer" e richiama modelli storici della casa americana. Il motore è il Twin Cam 96 B, bicilindrico ad aste e bilancieri montato su supporti rigidi, raffreddato ad aria, dotato di due contralberi di bilanciamento, 2 valvole per cilindro e la cui cilindrata è di 1584 cc. L'alimentazione è ad iniezione elettronica sequenziale (ESPFI) e il cambio è dotato di 6 rapporti. Disponibile in 4 colorazioni, le mie preferite sono quelle in foto, dato che richiamano al passato Harley.
Per quanto riguarda lo stile, a mio avviso, le ultime proposte Harley "esplorano" nuovi concetti in modo tale da garantire una moto su misura per ogni possibile gusto dei potenziali acquirenti. Questo permette di mantenere un ruolo da leader in un settore in cui le proposte europee e giapponesi si fanno sempre pià agguerite e forti di prezzi d'acquisto sicuramente più popolari.

Francè




Foto: Harley Davidson

Garage Diabolico #1 - Selle Roventi

Sul sito Curve e Tornanti ho scovato queste tavole che venivano pubblicate (come dice il testo che ho riportato) sulla testata "Cafè Racer" (diventata in seguito "Racer") due anni fa e più circa. Mi sembra carino riproporle. Queste tavole sono disegnate appunto dal "Garage Diabolico" e settimanalmente ne inserirò una nel blog.
Segue una piccola descrizione che ho trovato nel sito.

"Residenza fissa del GARAGE DIABOLICO l'ultima pagina del mensile CafèRacer (diventato dalla scorsa primavera con rinnovata veste grafica solo “ RACER ”…) RACER offre un supporto ideale prediligendo la pubblicazione di moto “special” e stile of life legato indissolubilmente alla cultura e al costume dei motociclisti. Per precisa scelta dell'autore GARAGE DIABOLICO è un fumetto diverso; non predilige gli aspetti comici e satirici in tipico stile comics… non è buffo e raramente fa ridere…(..tuttalpiù sorridere!) …il bianco e nero è spesso piuttosto cupo, più nero che bianco, decisamente carico di quel romanticismo agrodolce che per l'appunto appartiene a certi motociclisti…dal 2004 hardcore bikestory” sottolinea l'intenzione di far notare ai suoi lettori le innumerevoli analogie dove le amate motociclette sono amiche sensuali ed antagoniste di quelle fanciulle che sedute davanti o dietro sulla sella allietano la vita di ogni motard….."

Fonte: Curve e Tornanti

lunedì 28 gennaio 2008

Oberdan Bezzi

Un personaggio che entra di diritto nel mio blog è Oberdan Bezzi. Molti di voi non lo conosceranno, ma questo signore è un designer di moto per passione e per professione!
La sua Passione nel disegnare le moto è incredibile, e ogni volta che osservo una sua realizzazione rimango veramente a bocca aperta. Posso dire tranquillamente che se anche solo la metà delle moto che ha disegnato fossero entrate in produzione probabilmente il mercato motociclistico non avrebbe mai conosciuto crisi.
A mio avviso il valore aggiunto di questo designer, è la sua competenza motociclistica dal punto di vista storico (oltre a quella artistica ovviamente), che permette di creare motociclette moderne ma con richiami al passato più o meno velati. Non mancano certo motociclette innovative, ma, a mio avviso, conoscere il passato permette di capire il presente e prevedere il futuro. Molti dei suoi disegni relativi alle Triumph (disegna moto di tutte le Case) vennero anche analizzati da Talamo proprio per il loro alto contenuto emotivo e per la loro possibilità di essere realizzati in serie. Purtroppo nel suo blog (di cui c'è il link accanto) ci sono solo alcuni dei suoi disegni. Trovarli tutti e in alta definizione è un'impresa abbastanza ardua ma, tuttavia, continuo a cercare.
In genere si firma con lo pseudonimo OBIBOI.

PS: Inserisco queste due moto perchè mi piacciono troppo per non mostrarle. La prima si chiama "Derivata" nasce su base Speed Triple e richiama le famose Trident preparate da Bepi Koelliker che correvano negli anni '70 le gare per derivate dalla serie. La seconda nasce su base Ghezzi & Brian ed è stata nominata dal suo ideatore con il nome di "Motocicletta" (mi pare di aver capito che Bezzi sia guzzista).

Francè

Eccole a voi nel loro splendore:



Disegni : Motosketches

domenica 27 gennaio 2008

Wakan 100 Roadster Strada

Al Salone di Padova era presente una moto molto singolare, la Wakan 100 Roadster,che debutterà sul mercato italiano in primavera e che verrà importata dalla O.M.M. (Officina Meccanotecnica Milanese) che si occupa già della produzione delle CR&S VUN (vedi post dedicato).Il prezzo dovrebbe aggirarsi sui 33600,00 euro.La moto interpreta al meglio il concetto di roadster (termine automobilisitico adattato al mondo delle moto per identificare moto abbastanza leggere, performanti,con cerchi in lega,non carenate e di aspetto piu moderno rispetto alle moto dall'aspetto più classico denominate cafè racer) segmento che al momento è vuoto dopo che la Harley-Davidson ha messo in pensione la sua Street-Rod.
L'idea della moto è ad opera di Joel Domergue,che dimissionario dalla Scorpa (azienda francese produttrice di moto da trial da lui stesso fondata)si è dedicato,successivamente, allo sviluppo di questa bicilindrica.Il motore può sembrarvi simile ad un bicilindrico Harley ad aste e bilancieri ma si tratta in realtà di un S&S americano da 100 pollici cubici (1640 cc).Questo motore viene utilizzato per la creazione di special su base Harley,completamente artigianali e con le dovute elaborazioni e preparazioni viene utilizzato anche nei campionati di accelerazioni.La moto è dotata di cerchi Marchesini,freni AJP, forcella Ceriani ed i tratti distintivi sono la presenza sul serbatoio di uno snorkel ed il tappo del carburante posizionato dietro la sella.Questo connubio Francia-America è abbastanza raro nel mondo del motociclismo,e infatti la moto è ispirata alle splendide Shelby AC Cobra, motore americano e telaio europeo.
Ah il termine Wakan è una parola che nella lingua Sioux, significa pressapoco “spirito”,“mistero”,“ricerca dell’essere”, “apertura della mente verso lo spazio”.

Link: Wakan

Scheda Tecnica

Motore

Tipologia: V-twin 45°
Cilindrata: 1640 cc (100 pollici cubici)
Alesaggio x Corsa: 101.6 x 101.6 mm
Lubrificazione: a carter secco
Distribuzione: OHV 4 cams pushrod
Raffreddamento: aria
Rapporto di compressione: 10.3:1
Accensione: CDI
Alimentazione: carburatore Keihin FCR da 41 mm con valvola piatta
Scarico: 2 in 1 in 2

Trasmissione
Primaria: a cinghia (con carter in carbon kevlar)
Frizione: multidisco a secco (con comando idraulico)
Cambio: a 5 rapporti (estraibile)
Secondaria: a catena con O-Ring

Telaio
Tipologia: motore semiportante con "backbone frame" in acciaio al cromo-molibdeno saldato a TIG con serbatoio olio integrato
Inclinazione canotto di sterzo: 22°
Avancorsa: 83mm

Sospensioni
Anteriore: forcella Ceriani upsidedown regolabile con steli da 46 mm
Posteriore: forcellone in alluminio estruso con ammortizzatore ZF Sachs

Freni
Anteriore: disco NG in acciaio da 340 mm con pinza AJP a 6 pistoncini
Posteriore: disco NG in acciaio da 220 mm con pinza AJP a 2 pistoncini

Ruote e pneumatici
Ruota Ant.: Marchesini in alluminio forgiato 3.50 x 17"
Pneumatico Ant.: 120/70ZR17
Ruota Post.: Marchesini in alluminio forgiato 5.75 x 17"
Pneumatico Post.: 180/55ZR17

Dimensioni e peso
Peso (senza carburante): 177 kg (52% ant. 48% post.)
Serbatoio benzina: 13 litri (di cui 3 di riserva)
Interasse: 1370 mm
Altezza sella: 790 mm

Prestazioni
Potenza massima (alla Ruota): 115 Hp (85.76 kW) a 6250 rpm
Coppia massima: 15.9 kgm (155.9 Nm) a 4250 rpm
Velocità massima: oltre 250 km/h






Foto: Wakan Italia

venerdì 25 gennaio 2008

Carlo Talamo


Il motivo per cui ho deciso questo tipo di impostazione del blog cioè fondo nero con testo bianco, è molto semplice. Mi sono ispirato alle pubblicità che dagli anni '80 in poi sono comparse sulla rivista Motociclismo ad opera di un tale molto particolare. Pubblicità di un marchio che, grazie a questo personaggio che scriveva le sue sensazioni e le sue opinioni senza giri di parole (molto spesso sotto forma di poesie), ha racchiuso per certi versi l'essenza dell'andare in moto.
Il personaggio era Carlo Talamo e le moto erano le Harley-Davidson.

Questo marchio, prima che Carlo si dedicasse anima e corpo alla sua diffusione era sinonimo di inaffidabilità e pregiudizi. Per curiosità andate a vedere quante moto vende oggi l'Harley in Italia.
Queste pubblicità erano molto singolari e per certi versi, a mio avviso, racchiudevano l'essenza dell'essere biker.
Tutte queste poesie vennero raccolte in un libro intitolato "Mi piacciono le pecore e molto le galline". Ho cercato, invano, di recuperare questo libro ma la mia ricerca non ha avuto successo. Sia in rete che per vie traverse però sono riuscito ad avere buona parte del materiale che voglio condividere con voi. Non voglio ringraziamenti ma solo la promessa che vengano lette anche se appaiono lunghe. Ne pubblicherò una alla settimana.
Per quanto riguarda la biografia, altre poesie e le special costruite da Talamo, vi invito ad andare sul sito di Fedro, grande appassionato, come me del resto, del marchio inglese a cui ha dedicato un sito spettacolare e soprattutto interessantissimo e con del materiale di prim'ordine. Credo che nessuna casa, ora come ora, possa vantare un sito cosi dettagliato come quello di questo ragazzo, non solo dal punto di vista della storia ma anche dell'evoluzione tecnica dei modelli.
Ah dimenticavo, con questo post inauguro la sezione link.

Francè


C'è una strada.
Questa strada sta da qualche parte. C'era luce fino a poco fa.
Ma ora è notte. Piove.
Sulla strada nessuno.
Forse, per molto tempo ancora, non passerà nessuno.
Accanto alla strada stà una motocicletta.Immobile.
La vernice è opaca di chilometri. Lucida di pioggia.
La scena è vuota.
Oppure sembra.
Perchè a ben vedere c'è un uomo. Quest'uomo sta seduto sotto un albero
poco più in là. E' tranquillo.
Quietamente beve qualcosa da un recipiente.
Potrebbe essere caffè. Potrebbe essere birra.
Forse è soltanto un gesto. L'uomo guarda la motocicletta.
Con gli occhi accarezza le ruote consumate, il motore, la parte scura
dei grandi tubi di scarico. La pioggia poggiandosi sul metallo caldo
frigge dolcemente in silenzio.
L'uomo si muove. Ma impercettibilmente.
Forse, se potesse, toccherebbe quella vecchia motocicletta stanca.
Ma tra la sua mano e lui c'è il bosco.
E la quiete infinita di una notte d'inverno.
Nella vita dell'uomo e della motocicletta ci sono state giornate di sole.
Molti chilometri e odori forti d'olio e velocità.
E c'è stato un tempo colorato, quando le ragazze si fermavano a guardare.
A parlare.
Gli occhi dell'uomo, adesso, sono chiusi.
Delle ore, o magari molti anni, sono passati.
Adesso è notte. Fa più freddo.
La strada è vuota.
In lontananza, assorbito dal bosco ma scandito nel freddo,
si fa più lieve il suono di un rumore.
Da qualche parte stà una città.
E l'allegria.

Carlo Talamo


Foto: fedrotriple.it

giovedì 24 gennaio 2008

Bike Expo Special Triumph #2

La seconda Triumph che merita un post è questa tricilindrica di 885 cc a carburatori della quale mi è sfuggito il preparatore che l'ha realizzata. Come vedete, da una Triumph serie Thunderbird, si è ottenuta un'opera d'arte che, sotto i riflettori, brillava di luce propria!
Spero che la Triumph possa reinserire un propulsore tricilindrico (magari rispolverando il mitico 955 ad iniezione da 120 cv) nella gamma "classic", che affianchi le bicilindriche (bellissime) ma che non sono l'ideale per chi cerca una manciata di cv in più e il gusto, unico, che solo un 3 cilindri dà. Scarico Supertrapp, codone artigianale, tabelle portanumero, freni Brembo, rappresentano un mix troppo, troppo forte per me :D
La seconda foto è presa da Motociclismo.it



Foto: Racing Cafè

mercoledì 23 gennaio 2008

Bike Expo Special Ducati #3

Allo stand Omnia Racing faceva bella mostra di sè questa splendida Ducati 1098 S, equipaggiata con elementi di assoluto pregio quali sospensioni Ohlins, impianto di scarico Akrapovic completo, splendidi cerchi Marchesini, frizione a secco STM e un'infinità di parti in carbonio. La cura nella realizzazione è maniacale nel vero senso della parola. Da notare la grafica con il tema tricolore che rende ancora più aggressiva tutta la moto.



Foto: Racing Cafè

Bike Expo Special Ducati #2

Un'altra special che ha catturato la mia attenzione al Bike Expo è stata questa Ducati in livrea Gulf presente allo stand Paioli. La base credo sia una Super Sport a cui è stato montato un codone artigianale e che ospita all'interno lo scarico. Il serbatoio sembra diverso dall'unità originale. Completano la dotazione un inedito faro, la fantastica forcella Paioli USD e freni Discacciati.


Foto: Racing Cafè

Ciao Roberto

Mi sarebbe piaciuto inaugurare la "sezione" People del mio blog in ben altro modo.
Questa mattina è venuto a mancare, a causa di una malattia che lo affliggeva da tempo, Roberto Patrignani, Appassionato giornalista-motociclista che ha lavorato in passato per molte aziende del settore e che da più di 20 anni collaborava per la testata Motosprint con il suo famoso "Resti tra noi". Uno dei suoi libri più famosi è "Ti porterò a Bray Hill" una di quelle opere che non dovrebbe mancare nella biblioteca di un Motociclista. Consiglio vivamente di leggerlo.
Per me se ne va una Fonte Autorevolissima del settore e dico senza remore che Motosprint, con il quale sono praticamente cresciuto, non sarà più lo stesso.
Ciao Roberto, mi mancherai.

In rete ho trovato questo suo pezzo, è un pò lungo ma fermatevi a leggerlo:

Andare in moto e raggiungere il Nirvana

Questi appunti li avevo scritti anni fà, quando l’autunno era l’autunno. Prima insomma che il mutamento del clima aggrovigliasse tutto.
Si trattava di un ingenuo modo di concepire l’andare in motocicletta: spensierato, leggiadro, quasi autoipnotico per illudersi che il meraviglioso fenomeno dell’equilibrio e dell’avanzare fosse il prodotto del tuo stesso essere piuttosto che la spinta di un motore a scoppio. Provo a riprodurre la formuletta a dispetto degli indurimenti degli animi, perchè in questo periodo la stagione sarebbe ideale per ritentare l’illusione. Rilassiamoci, socchiudiamo gli occhi e pensiamo soltanto al volo rasoterra, elegante ma pieno di dinamismo, della rondine prima di un temporale. Bisognerebbe ogni tanto riuscire a guidare la moto nello stesso modo, lasciandosi andare così, liberi e fiduciosi da convincerci che anche il corpo non ha più peso, anzi che i suoi umori, la sua molle meccanica, le sue complesse centrali, sono per una volta a riposo, con le sole spie accese a segnalare che il contatto vitale è inserito. Eliminato il corpo, la fase successiva consiste nel fare altrettanto con la motocicletta, sino ad illudersi che è soltanto lo spirito a librarsi nell’aria tiepida di una radiosa mattina, leggero e felice di esistere sulla palla di terra che abitiamo. Per arrivare alle soglie di questo Nirvana che schiude le porte verso il vagare al di fuori del tempo, occorre una predisposizione d’animo, uno stato di grazia che è possibile ricreare disponendo degli elementi adatti. L’inizio può essere banale: un qualsiasi viaggio solitario. Più importanti gli altri ingedienti della formula. Occorre una meta finale che evochi qualcosa di gradevole, una giornata piena di sole, un abbigliamento non costrittivo, una strada alberata con scarsissimo traffico che si percorre per la prima volta. In quanto alla moto deve essere silenziosa, facile; anche uno scooter od un ciclomotore. Create le premesse, arriva la fase più difficile: stabilire una specie di autoipnosi che crei il miraggio di galleggiare nell’aria come un fuoco fatuo, senza escludere del tutto i sensi perchè possano captare i profumi dell’aria, percepire il tepore, vedere i colori della boscaglia e dei campi, udire la voce amica e sommessa della motocicletta che, responsabile ed intelligente, si orienta istintivamente, senza fatica, lungo la traccia che si srotola dinnanzi alle ruote. Talvolta si sente il bisogno di un “ritiro spirituale”. Però rimanere completamente soli con se stessi, nel silenzio, nel più assoluto isolamento, è una disciplina che pochi hanno la forza morale di affrontare e sopportare. E’ sicuramente più digeribile un ritiro dinamico, senza spezzare il legame con la vita d’azione, le persone, le necessità della vita quotidiana. Vagando in motocicletta senza problemi, si ottiene il miracoloso risultato di estraniarsi dalla maggior parte delle cose che ci affliggono, senza subire quel cumulo di apprensioni che il vero isolamento porta con sè, poichè sappiamo che, per interrompere il nostro “digiuno nel deserto”, basterà chiudere il gas e mettere i piedi a terra. La libertà è li che ci attende ad un filo di gas. E libertà vuol dire un grosso serbatoio per fermarsi poche volte e rifornirlo, vuol dire anche mangiare al sacco o sostare in una quieta osteria lungo la strada, vuol dire sdraiarsi in un prato all’ombra quando si è stanchi, o esplorare territori mai visti senza curarsi di dove si andrà a finire. Libertà vuol dire anche fare improvvisamente rotta verso casa se tutto questo romanticismo ci ha stufato. Rileggendo oggi questo surreale elogio del dolce far niente, abusando del buon carattere che ogni motocilcetta dimostra su richiesta del compagno, devo aggiungere un appunto. Deliziatevi di questo svago solo raramente, altrimenti vi rammollirete, voi e la moto. La cura è semplice. Una bella tirata liberatoria nel posto adatto. Ma non dite che l'ho scritto io.

Roberto Patrignani.

martedì 22 gennaio 2008

Bike Expo Special Triumph #1

Un'altra fantastica special che merita uno spazio sul mio blog, è preparata da Mr.Martini, molto famoso nell'ambiente Triumph per aver realizzato splendide special su qualsiasi modello della marca inglese. Questa special, chiamata M-Tripp, l'ho vista per la prima volta proprio a Padova e non conoscevo la sua esistenza. Il motore è un fantastico tricilindrico a carburatori di 885 cc, (il modello originale è una Thunderbird Sport del 1999) che viene abbinato ad un serbatoio di origine Bonneville Thruxton. La colorazione si rifà al famoso verde pazzo (meglio "acid green") che ha furoreggiato nel 1998 quando debuttò per la prima volta sulla Speed Triple T509. I cerchi sembrano essere dei Marchesini, i dischi dei Braking Wave e gli scarichi sono dei Supertrapp verniciati. Il forcellone è dotato di doppi ammortizzatori. Il lavoro non si è fermato solo al montaggio di componenti aftermarket ma è andato oltre, infatti il faro e il parafango posteriore mi sembrano completamente artigianali. Il lavoro di adattamento dei cerchi in lega cosi come l'adattamento della forcella a steli rovesciati (con relativi supporti per il fissaggio di pinze Brembo Serie Oro) mostra l'abilità di Mr Martini in questo ruolo di preparatore.


Foto: Racing Cafè

Bike Expo Special Ducati #1

Inizio i post dedicati alle special viste al Bike Expo con questa Ducati, che mi ha fatto letteralmente impazzire...anzi la definisco come una tra le più belle special viste alla manifestazione. Ispirata alle moto che correvano il mondiale Endurance degli anni '80, i fari posizionati fuori dal cupolino fanno il verso alle Laverda SFC 750 che dal 1971 al 1976 hanno dominato le 500 km di Modena e Vallelunga, la 24 ore di Oss e sono state protagoniste anche al Bol d'Or. La base è una Ducati Sport 1000 a cui sono stati sostituiti i cerchi a raggi con degli splendidi Marchesini in lega e lo scarico, con un elemento Zard. I fianchetti sono della "sorella" GT 1000 e il motore è stato privato dei copricinghia della distribuzione. A mio avviso il risultato è splendido e nel settore "vintage" (inaugurato dalla Triumph con la rinnovata Bonneville nel 2000) una moto come questa sarebbe proprio azzeccata. Magari, rimanendo in casa Ducati, insieme a questa "Endurance Racer", anche una bella Scrambler degli anni 2000 farebbe la sua porca figura...non trovate?

PS: La moto è praparata dalla M.T.R...congratulazioni!

Eccola in tutto il suo splendore:



Foto: Racing Cafè

lunedì 21 gennaio 2008

Bike Expo 2008, impressioni

In questo week-end sono stato al Salone di Padova, e mi sembra il luogo adatto per riportare le mie impressioni circa questo evento. L'interesse per questa manifestazione è cresciuto negli anni,fino a diventare addirittura un luogo nel quale presentare in anteprima nuovi modelli o colorazioni inedite. Parlo delle Moto Morini Scrambler 1200 e Sport 1200 derivate dalla 9 1/2 a cui, nel primo caso è stata data una connotazione più fuoristradistica e nel secondo, corsaiola. Inoltre è stata presentata l' Aprilia Dorsoduro 750 (novità dell'Eicma) in una inedita livrea nera ed è avvenuto il debutto sul mercato italiano della Wakan 100 Roadster (che verrà importata quest'anno e della quale darò altre informazioni al più presto). Per quanto riguarda le Moto Morini Sport 1200 (presentata con una colorazione ispirata al famoso marchio di carburante Gulf) e Scrambler 1200, entrambe sono dotate del forcellone della Granpasso 1200, la nuova maxi enduro del marchio bolognese già presentata, come l'Aprilia, all'Eicma di Milano.
Le special presenti erano veramente superlative ma, detto in tutta onestà, questa esposizione, a mio avviso, sta pian piano perdendo il suo spirito originario ed è diventata molto simile al Salone di Milano. La presenza di Case come Honda e Yamaha era molto importante e ho avuto come l'impressione che il Bike Expo sia diventato una "costola" invernale di manifestazioni internazionali, come appunto l'EICMA di Milano o ad esempio il salone di Parigi o Birmingham. Successivamente inserirò nel blog una raccolta di special che mi hanno veramente stupito, sia per la loro realizzazione che per la passione con cui sono state realizzate. Spero di dedicare per loro post appositi in modo da rendere bene l'idea.

Aprilia Dorsoduro 750:


Moto Morini Scrambler 1200:


Moto Morini Sport 1200:


Foto: Racing Cafè

CR&S Vun

La CR&S è un'azienda di Milano che costruisce moto per Passione. Il modello che producono si chiama Vun e credetemi dal vivo, nei vari Saloni in cui l'ho vista, sembra quasi che si possa notare la mania per il dettaglio con cui è realizzata.

Voglio iniziare con lei a parlare di moto, proprio perchè rappresenta la Passione. Le saldature, le verniciature dei vari elementi di carbonio, le ruote e le sospensioni di qualità, niente di niente è lasciato al caso. Spero che possiate vederla prima o poi, perchè le mie parole non le rendono giustizia. Aggiungete anche che è una moto creata da Appassionati per Appassionati.

Insomma una Moto per intenditori che vogliono una creatura realizzata da loro stessi. Esistono vari livelli di allestimento in base al grado di personalizzazione che si vuole effettuare. Una monocilindrica da cucirsi addosso, come compagna di vita. Sul sito è stato creato un configuratore che può aiutare a costruirsi la moto su misura scegliendo colori, cerchi in lega o a raggi, sospensioni, freni a disco ecc.

La Vun (Uno in dialetto milanese) è una monocilindrica 4 valvole dotata del motore Rotax che equipaggiava la Bmw F650, costruita negli stabilimenti Aprilia negli anni 90. Alla CR&S, per definire questa moto cosi singolare, la inseriscono in una nuova categoria "Mistostretto"...insomma una moto per godersi tornanti e passi di montagna in totale relax e fiducia nel mezzo a cui contribuisce sicuramente un peso di 140 kg e circa 54 CV e 6 kgm di coppia per la versione base. Se ci pensate le uniche possibili rivali di questa moto sono le monocilindriche da enduro o le supermotard...o troppo turistiche o troppo specialistiche...e soprattutto non puramente stradali! E' disponibile anche una versione da pista e nel caso in cui si avesse già il motore è possibile acquistare il kit telaio esospensioni.

La moto è allestita, come già detto dalla CR&S, i cui personaggi di spicco sono Roberto Crepaldi il titolare (proprietario di una delle splendide Britten V 1000, pochissimi esemplari al mondo e a cui dedicherò successivamente un post apposito), Roberto Pattoni (figlio del famoso Pep che ha costruito splendide moto da corsa), Giorgio Sarti (ingegnere con una passione incredibile per le moto e in particolare le Bimota) e Giovanni Cabassi (giornalista e imprenditore). Spero di provarla prima o poi..anche se considerate le mie dimensioni di Vun ce ne vorrebbero due!

Per ulteriori informazioni visitate il sito della CR&S Motorcycles.

Francè

PS: Nelle foto ci sono le versioni "tribute"...le mie preferite:

Brough Superior Tribute:


Britten Tribute:


Paton Tribute:


Foto: CR&S Motorcycles

venerdì 18 gennaio 2008

1° post

Ciao a tutti...mi chiamo Francesco e questo è il primo post del mio blog. La mia intenzione, con questo piccolo portale è quella di raccogliere informazioni, notizie, avvenimenti, prove, viaggi, consigli e curiosità sul mondo del motociclismo. Compatibilmente con i miei impegni cercherò di informarvi in maniera tempestiva selezionando notizie che possono interessare agli appassionati di velocità e moto come me. Non parto e soprattutto non pretendo di competere con siti e blog nati apposta per informare. Il mio non è un lavoro e (al momento) non è nemmeno retribuito. Mi occuperò principalmente di velocità, produzione, special ma non escludo anche puntate sul fuoristrada in generale, dal mondiale cross al supercross americano...
Vado in moto da un bel pò di tempo, non faccio distinzioni tra le tipologie di moto e ho un debole particolare per le cafè racer e le Triumph tricilindriche....tutti argomenti che ho intenzione di trattare con voi. Ah..ho una passione anche per i caschi da moto e per le grafiche.
Mi piacerebbe vedere questo blog come un luogo, meglio un cafè, in cui la moto sia l'argomento principale e soprattutto un luogo dove poter trovare quello che si cerca, fornendo link appositi per ogni eventuale esigenza.
Perchè informarsi sul mio blog? beh bella domanda...facciamo cosi...Se questo blog avrà successo sarò io a domandarvelo.

Francè #21

Ps: sono un tipo che non parla molto di se. Ovviamente se ci sarà occasione per conoscersi ben venga!