Le foto del Museo Morbidelli che potete osservare nelle immagini in basso giacevano nel mio archivio e risalgono a due anni fa. E' ancora indelebile il ricordo
di un pomeriggio passato in compagnia del signor Giancarlo che raccontava a me e a due amici, in un museo completamente freddo e senza visitatori, aneddoti e curiosità di
ciascuna delle sue moto, da strada e non.
Questo splendido patrimonio culturale, messo in piedi da una persona sola nell'arco di una vita intera dedicata alle macchine per il legno e al motociclismo, è sparito
pochi giorni fa.
Il rammarico è grandissimo e ancora una volta c'è solo da vergognarsi per come la "vicenda Museo Morbidelli" è stata gestita.
L'esistenza di questo luogo, collocato in una zona importantissima per il motociclismo, era infatti in discussione già da qualche anno, non è un avvenimento dell'ultima ora.
Testate del settore che non hanno minimamente mostrato alcun interesse se non a fatti avvenuti, l'ASI e le varie amministrazioni con i loro inutili rappresentanti,
avrebbero potuto decisamente avere un altro comportamento nei confronti di questa collezione invidiata da tutto il mondo.
Anche il pluricampione del mondo che abita a pochi passi dal museo (e il cui padre è stato legato agonisticamente a Morbidelli), e al quale soprattutto le
disponibilità economiche non mancano di certo, avrebbe potuto fare qualcosa in più, magari comprando la raccolta e inserendoci le sue moto e
il suo abbigliamento tecnico. Conoscendo le sue doti manageriali e comunicative, sicuramente sarebbe stato un successo.
Invece, ancora una volta, dimostriamo al mondo intero che possiamo fare a meno del nostro passato, della cultura, del nostro patrimonio storico e sicuramente anche del nostro futuro.
che schifo
Francesco
Foto: Racing Cafè
Se pierde un trozo de historia motociclista, una pena.
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