lunedì 12 novembre 2012

Ducati "Scrambster" by SUPERTRAPPLE MOTORCYCLE

"Il progetto di questo Monster nasce molti anni fa, quando venne acquistato ma è stato realizzato solo in tempi recenti. 
Glauco Marino, designer e giornalista, ha un passato da endurista, fortunato possessore di vecchie glorie quali Honda XR, Yamaha TT ed XT. In particolar luogo queste ultime due mostravano già notevoli trasformazioni di ispirazione vecchie scrambler anni '70 e furono i veri primi progetti realizzati, anni prima che nascesse l'officina Supertrapple.


Acquistato il Monster, lentamente a causa degli impegni lavorativi, comincia la trasformazione radicale. Si guarda ancora una volta alle scrambler degli anni '60 e '70, ma questa volta le influenze si fanno molteplici e complesse, al fine di creare un mezzo unico nel suo genere. 


Un occhio alle cafè racers, uno alla tradizione americana filo-harleysta, attitudine endurista. Amalgamare con coerenza tutte queste vesti non era semplice. Inizia quindi un processo di totale svuotamento ed alleggerimento del mezzo: via tutta la plastica (nessuna moto dovrebbe contenerne nella nostra visione), telaio portato interamente a vista, via i parafanghi gli specchietti, i fianchetti. Vengono realizzate le prime bozze al computer che mostrano le strade percorribili. 


Nasce l'officina Supertrapple, con Glauco e Salvatore Mela. Si uniranno al gruppo anche Danilo Zinna e Rocco Samparisi qualche tempo dopo. 
Il telaio viene notevolmente accorciato e riverniciato in nero opaco. Stesso trattamento per il serbatoio e le forcelle anteriori. Viene costruita una sella ribassata su misura per il nuovo telaio. Sostituito l'impianto elettrico quasi del tutto. La scatola dei fusibili viene portata all'esterno e fissata al telaio, a vista. Un nuovo coperchio in plexi mostra i colori dei fusibili. Eliminata la strumentazione originale, sostituito il contachilomentri con un piccolo. L'alloggiamento del blocco chiavi-accensione, ospita ora anche il pulsate start e il quadro spie, formato da 4 micro led integrati nella struttura.


I comandi a manubrio ridotti all'essenziale: bottoncino clacson a destra, leva abbaglianti a sinistra. Il selettore posizioni/anabbaglianti on-off si sposta invece sul fanale anteriore. Il manubrio viene sostituito con un cross/piega alta, forato per il passaggio di tutti i cavi elettrici e per gli alloggiamenti dei bottoni e delle leve. Montati riser per alzarlo ulteriormente. Costruito un copri pignone in acciaio con logo dell'officina inciso. Costruito un collettore di scarico due in uno ed eliminato il silenziatore sinistro. Ricostruito un silenziatore destro su misura. Sverniciato e lucidato il clacson, montato sul lato destro del telaio, a vista. Gomme scolpite. 


Il risultato estetico: la moto è completamente nuda, priva di plastiche, essenziale, minimalista in modo estremo. Sia l'anteriore che il posteriore risultano snelli e affusolati. L'unico ingombro oltre telaio sono le guance del serbatoio che si gonfiano nella parte centrale. Svariate staffe costruite a mano su misura consentono il montaggio del fanale anteriore, dello stopo e del portatarga secondo proporzioni e distanze studiate al millimetro. 


Il risultato tecnico: questo è forse maggiore del primo! Sulla moto si sta alti, con la schiena dritta e si domina la strada anche in off-road. Il manubrio largo e dritto dà la sensazione di controllare completamente il mezzo, che appare agile più che mai. La sella risulta essere comoda anche per il passeggero, grazie all'uso di due materiali differenti, al rivestimento, e al fondo creato eliminando tutto l'impianto elettrico, le piastre e le sporgenze che prima avevano una qualche funzione. 

 E questo è lo "Scrambster", un po' scrambler, un po' monster, un po' altro ancora. La prima creatura di Supertrapple, la SA#001. Costruito su criteri di essenzialità e minimalismo quasi integralista, con un sapore spiccatamente vintage e dettagli moderni. Fatta per una guida divertente ed estrema. 
Realizzata come mezzo duttile e "senza limiti" o quasi, su strada e in off-road. Supetrapple lavora per realizzare "moto con il sapore". 

Pezzi di ferro con pretesa di unicità, personalità forte e carattere ruvido. 

Glauco Marino 

















Foto: SUPERTRAPPLE MOTORCYCLE

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