La ricetta è sempre la stessa: una "cult bike" degli anni '70-'80, componentistica moderna, quote ciclistiche al passo con i tempi e nessun stravolgimento del look originario. Con questi efficaci ingredienti l'atelier nipponico AC Sanctuary è diventato uno dei più famosi "chef" in grado di trasformare (e rendere attualissime) le splendide Kawasaki Z a quattro cilindri.
La moto che vi mostro oggi è una Kawasaki Z1 900 caratterizzata da una colorazione alquanto particolare: un abbinamento bordeaux-viola che, anche se non propriamente azzeccato, consente ugualmente di apprezzare le splendide forme di questa roadster. La prima volta che ho visto questa moto e la sua particolare livrea, mi è venuta in mente la mitica Speed Triple in uno dei suoi colori più rappresentativi: il mitico "Nuclear Red".
La ciclistica è stata modificata: al retrotreno è presente un nuovo forcellone con capriata di rinforzo inferiore (che avrei verniciato in nero) mentre nella zona anteriore della moto si scorge una nuova forcella con piastre dedicate ospitanti i semimanubri.
Anche l'impianto frenante è inedito: sono presenti nuovi freni a disco morsi da pinze Beringer anodizzate. Il motore, probabilmente rivisto anche internamente, ha ricevuto un nuovo scarico 4 in 1 e nuovi carburatori.
Anche l'impianto frenante è inedito: sono presenti nuovi freni a disco morsi da pinze Beringer anodizzate. Il motore, probabilmente rivisto anche internamente, ha ricevuto un nuovo scarico 4 in 1 e nuovi carburatori.
Dopo la W800 mi auguro che la Kawasaki possa allargare la gamma vintage con un'erede della mitica Z1, sulla falsariga di quanto proposto poco tempo fa dalla Honda con la CB 1100.
Francè
Foto: Sanctuary Tokyo West
beh kawasaki lo ha già fatto con la zephyr 1100 e 750 che però da noi non arrivano se non con l'importazione parallela!!!
RispondiEliminaSi si certo ;)
RispondiEliminaInfatti è arrivata l'ora di riproporle..magari vendute in maniera ufficiale e con l'obbligatoria iniezione elettronica per rientrare nei parametri della Euro3 :)
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RispondiEliminaBenvenuto al Cafè Michele :)
RispondiEliminaIMHO hanno compiuto un reato di lesa maestà. Passibili di iconicidio aggravato dall'uso di cerchi in lega tinta pastello.
RispondiElimina100 giri a Vallelunga sul bagnato, senza condizionale!
Ma -bytheway- davvero si potrebbe ancora avere una Zephir? E l'omologazione??? Dite dite che la cosa è intrigante.
Quanto alla CB1100, 'sti maledetti da noi non la fanno arrivare...
Ma la vera verità è che a parte a noi quattro caffettari appassionati, delle vecchie naked anni 70 in Itlia non importa un'accidente a nessuno...
...Salvo poi fermarmi ai semafori quando porto a spasso Inazuma...
LAMP!
La Zephyr si può cercare solo ed esclusivamente nell'usato.
RispondiEliminaL'unico modo per avere una muscle-bike odierna Kawasaki è quella di andare in Giappone e prendere la recente ZRX 1200 DAEG.
Su quella base tecnica però, si potrebbe tranquillamente allestire una nuova Zephyr.
Bisogna solo sperare che qualcuno di Kawasaki Italia legga questo blog e faccia sapere a chi di dovere ;)
Su Planet Japan Blog ho messo un'altra realizzazione Sanctuaty che forse incontra più i tuoi gusti ;)
Quasi dimenticavo...
RispondiEliminaBenvenuto al Cafè Inazuma Luke! ;)