mercoledì 17 febbraio 2010

BMW Concept 6 Eicma 2009

Il salone di Milano dello scorso anno è stato caratterizzato principalmente dalla numerosa presenza di prototipi europei che, è proprio il caso di dirlo, hanno fatto colpo nel cuore degli appassionati. La triade di Guzzi disegnate da Pierre Terblanche, le concept Ktm di 125 cc e l'incredibile "modern cafè racer" allestita dalla BMW, oltre a prefigurare i nuovi modelli che vedranno la luce fra qualche anno, hanno contraddistinto efficacemente la 67° edizione della rassegna milanese nonostante la crisi economica internazionale.

La casa di Monaco stupisce ancora, soprattutto per la notevole carica innovativa - sia in termini di design che sotto il profilo tecnico - che ha dato alle sue motociclette negli ultimi 7-8 anni.
Dopo la nuova serie K, le performanti bicilindriche HP2, e l'hypersport S 1000 RR mi aspettavo, per via delle informazioni lette su varie riviste specializzate, una sei cilindri boxer destinata prevalentemente al turismo "regale".
Invece sono stato letteralmente colto di sorpresa quando ho visto la Concept 6, splendida "cafè racer del terzo millennio" che, in tutta sincerità, sembra quasi voler andare a sfidare, a 4 anni di distanza, un altro prototipo futuristico, prodotto dalla Suzuki e denominato "Stratosphere", mostrato al Salone di Tokyo del 2005 e (purtroppo) mai commercializzato.

Suzuki Stratosphere Concept 2005:

Oltre all'inconsueto schema motoristico (probabilmente ottenuto aggiungendo due cilindri al quattro in linea di 1300 cc installato sulla serie K), questa moto mi ha affascinato sia per la sua linea, quasi a voler reinterpretare il genere naked e nello stesso tempo evolvere, in chiave moderna, quello cafè racer.
Volevo cogliere, inoltre, la vostra attenzione sul raffinato impianto di scarico con i tre "camini" per lato e la massiccia zona centrale della moto, imponente e simbolo di "forza bruta" ed elevata potenza.

Il propulsore di 1,6 litri a carter secco, con circa 130 Nm di coppia disponibili a soli 2000 giri/min, ride by wire e varie mappature disponibili, è inserito in un telaio a ponte in lega leggera, sospeso dalle conosciute unità ammortizzanti BMW: Duolever e Paralever.
Molto belli anche i cerchi fucinati, già disponibili come optional sulla serie K, le pinze a sei pistoncini prodotte dalla Sumitomo, e la strumentazione digitale.

Spero che questa BMW possa entrare velocemente in produzione...del resto è ora di rinverdire i fasti delle mitiche "in-line six" di fine anni '70 quali Benelli Sei, Kawasaki Z e Honda CBX!

Brava Bmw!

Francè

















Foto: Bikewalls e Mototribu

5 commenti:

  1. Boh... non so. Ho il sospetto che si stia superando il limite. Nel senso che non so quanto le sensazioni di guida di un sei cilindri possano compensare l'evidente aumento di peso e ingombri rispetto alla Kappa tradizionale.

    Ma va anche detto che so per esperienza quanto in BMW sappiano fare moto che sembrano grosse e goffe solo fin quando sono ferme sul cavalletto... :-)

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  2. Sarei un bugiardo di Me... se dicessi che non mi piace.

    Concordo con Enrico sulla sua "sfruttabilità" però, e riconfermo le sue parole, tutte le Bienvvi sembrano grosse ma poi..le guidi come moto "normali"

    E poi con questa estetica....se la si fa con di colori cazzuti diventa una bella bestia bruciasemafori!!

    E vogliamo parlare delle bocche di scarico???

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  3. Sia vista dal vivo che in foto è impressionante. Ho un debole per le moto visivamente caricate in avanti, e questa è un perfetto esempio: trasmette movimento e velocità al primo sguardo. Non sono un'amante delle plurifrazionate ed un 1600cc da 13Nm a 2000rpm mi spaventa al solo pensiero, ma questo prototipo è un capolavoro...anche per la cura dei dettagli. Bella.

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  4. Con la coppia che si ritrova, arrivato al campeggio la puoi usare per spostare le roulotte!!!

    Confermo le parole di LJ.
    Tutta avanti, codino corto e tronco (finisce a metà gomma posteriore, forse meno).

    Insomma.....spettacolo!

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