Sul suolo americano le "cruiser" rappresentano una ricca fetta dell'immatricolato moto e non è un caso che tutti i costruttori giapponesi e anche qualcuno europeo, abbiano a listino modelli espressamente concepiti per i motociclisti d'oltreoceano, dove il motto "bigger is better" è sempre valido.
Le custom giapponesi "oversize" che abbiamo modo di osservare (in tutta onestà abbastanza sporadicamente) sulle nostre strade, spesso vengono allestite in diverse versioni per il mercato americano, caratterizzate da una stessa base tecnica e diversi livelli di accessori.
La Yamaha Stratoliner, questo il nome della custom che in Europa abbiamo conosciuto nel 2008 con la sigla XV 1900 A, ha ricevuto per il 2010 e per il solo territorio americano, un allestimento denominato "Deluxe".
La Yamaha Stratoliner, questo il nome della custom che in Europa abbiamo conosciuto nel 2008 con la sigla XV 1900 A, ha ricevuto per il 2010 e per il solo territorio americano, un allestimento denominato "Deluxe".
Yamaha XV 1900 A 2008:
Rispetto alla custom "base" la Deluxe si differenzia per diversi particolari quali l'enorme parabrezza che avvolge quasi completamente il pilota, le valigie rigide integrate nella carenatura e la predisposizione di un impianto stereo: tutti accessori già conosciuti su tourer Bmw e faraoniche cruiser Harley-Davidson.
Tutte queste chicche, abbinate all'enorme coppia del bicilindrico a V di 1854 cc raffreddato ad aria, con distribuzione ad aste e bilancieri e quattro valvole per cilindro, permettono un comfort regale nel macinare km e anche un certo "coinvolgimento emotivo" nel pilotare una moto con due cilindri da quasi 1000 cc cadauno!
Tutte queste chicche, abbinate all'enorme coppia del bicilindrico a V di 1854 cc raffreddato ad aria, con distribuzione ad aste e bilancieri e quattro valvole per cilindro, permettono un comfort regale nel macinare km e anche un certo "coinvolgimento emotivo" nel pilotare una moto con due cilindri da quasi 1000 cc cadauno!
L'elemento che più mi ha colpito di questa cruiser extralusso Yamaha, disponibile nella sola livrea nera, è stata la somiglianza stilistica con una moto davvero molto particolare prodotta negli anni '60: la Vincent HRD Black Prince del 1955.
La versione carenata della moto più performante degli anni '50 (capace di infrangere già allora il muro dei 200 km/h) ebbe scarso successo perchè "troppo avanti" per i gusti dell'epoca.
La versione carenata della moto più performante degli anni '50 (capace di infrangere già allora il muro dei 200 km/h) ebbe scarso successo perchè "troppo avanti" per i gusti dell'epoca.
Probabilmente il paragone con la Vincent era più azzeccato per una moderna moto da viaggio, ma diversi elementi quali la livrea, lo schema bicilindrico a V del propulsore, la carena con il faro integrato e solidale al manubrio, lo scarico due in uno sul lato destro e non ultima la ruota posteriore completamente "coperta" mi hanno suggerito questo "connubio" stilistico e virtuale a quasi 60 anni di distanza...
Francè
Vincent HRD Black Prince 1955:
Foto: Yamaha USA, Motorcycle-Usa e cmmilanese