Ho già avuto modo di presentarvi, precedentemente, fantastiche motociclette non proprio recenti che grazie alle amorevoli cure dei loro proprietari, sono tornate a nuova vita non solo dal punto di vista estetico ma anche meccanico.
Le realizzazioni che vi ho illustrato erano basate per lo più su moto giapponesi e costruite da appassionati della stessa nazionalità. Sono contento quindi di mostrarvi una splendida reinterpretazione della Ducati GTS 900 del 1978, costruita dal canadese Rene Waters.
La Ducati GTS 900 nasce nel 1978 e può essere considerata l'ultima evoluzione delle bicilindriche della serie "860" contraddistinte, oltre che dallo splendido bicilindrico con distribuzione comandata da alberelli e coppie coniche, anche da una linea creata dal noto designer automobilistico Giugiaro che riscosse ben poco successo rispetto alle linee pulite ed eterne delle precendenti bicilindriche 750 che la serie delle "860" aveva sostituito.
Ducati GTS 900 1978:
Rene Waters ha rivisitato la sua GTS installando particolari provenienti dalla recente produzione della gamma classic Ducati come cerchi a raggi, strumentazione, forcella, freni, fari e comandi manubrio. Oltre a questi elementi, la moto ha ricevuto aggiornamenti al telaio, è stata dotata del serbatoio e dei fianchetti laterali della Ducati 750 Sport del 1973 e di ammortizzatori posteriori Ohlins regolabili.
La particolare livrea di colore giallo della Ducati Sport 1000 del 2005 (che rendeva "omaggio" a sua volta al giallo ocra della Sport 750 del 1973), ha incrementato il fascino di questa bicilindrica che ha conosciuto una vera e propria rinascita.
Volevo cogliere la vostra attenzione su particolari quali i filtri aria "a fungo" sui carburatori, gli specchietti retrovisori al manubrio, le nuove pedane, gli splendidi scarichi Conti, e anche il comando frizione, di tipo idraulico.
Volevo cogliere la vostra attenzione su particolari quali i filtri aria "a fungo" sui carburatori, gli specchietti retrovisori al manubrio, le nuove pedane, gli splendidi scarichi Conti, e anche il comando frizione, di tipo idraulico.
Osservando questa realizzazione, ho pensato ad un'ipotetica nuova gamma "classic" Ducati, con lo splendido motore progettato dal genio di Fabio Taglioni, magari aggiornato solo nelle normative e nell'estetica per contenere i costi.
Solo follia?
Solo follia?
Francè
Foto: Ducati Meccanica e Ducati Owners Club GB
Non è che mi faccia impazzire...
RispondiEliminaCerto, la 860GT era brutta forte, ma farci la replica di un 750 Sport non è che mi attizzi tanto, come idea... senza contare che se proprio si vogliono usare alcuni particolari moderni, almeno prendiamone di validi! :-)
Beh la componentistica Ducati non mi sembra scarsa...o no?
RispondiEliminaBeh... se le ruote sono prelevate da una SportClassic sono del tipo con camera d'aria: tanto valeva lasciare quelle di serie! :-)
RispondiEliminaLa forcella non è regolabile, le pinze freno sono a due pistoncini... insomma, non mi pare che Ducati sia sempre e comunque sinonimo di qualità nella componentistica.
Anzi: più passa il tempo e più questa fama viene disattesa...
Avendo a che fare con la qualità Triumph, vedere Brembo mi dà molta fiducia...per la forcella non regolabile...si può sostituire tutto con la Ohlins della Paul Smart!
RispondiEliminaI cerchi a raggi, a parte i costosi Alpina e le applicazioni BMW e Guzzi, hanno quasi tutti la camera d'aria, per cui il problema è relativo secondo me...