La necessità di esplorare nuovi segmenti di mercato, e soprattutto la voglia di proporre qualcosa di "nuovo" in un settore tradizionalmente piuttosto conservativo di novità - come quello delle maxi oltre i 900 cc - ha portato in questi ultimi anni alla nascita di prodotti davvero molto particolari, per non dire esclusivi. Dopo la Yamaha TDM che ha lanciato la moda delle enduro stradali, con cilindrate elevate e propulsori molto performanti, sono proliferate successivamente moto dall'aspetto vintage, "supermotard oversize", streetfighter, e recentemente anche scrambler.
Una delle prime case che ha creduto nella "contaminazione" tra un motore sportivo e uno "scrambler look" è stata la Voxan che al Salone di Parigi del 1997 propose una concept- industrializzata nel 2001 - nata dalla collaborazione tra la Boxer Design e Glynn Kerr.
La Scrambler francese nel 2004 ha conosciuto una "nuova vita" evolvendosi in senso prettamente stradale, con particolari modifiche alla ciclistica e al propulsore, cosi come recita la sua nuova denominazione "Street Scrambler" (ultima foto sotto).
L'unica casa che ha deciso di percorrere le orme della Voxan è stata la Moto Morini che nel 2009 ha commercializzato la sua Scrambler 1200, equipaggiata con il famoso "Bialbero Corsa Corta" accreditato di 117 cv.
Moto Morini Scrambler 1200 2009:
La Voxan Scramber, come tutto il resto della gamma della casa francese, era equipaggiata con un bicilindrico a V di 72° di 996 cc ad iniezione elettronica, raffreddato a liquido e con quattro valvole per cilindro, capace di erogare 100 cv (in Francia è il limite massimo di cv concessi ad una moto).
La linea della Scrambler era caratterizzata da linee pulite dominate dallo splendido scarico sovrapposto, che percorreva la moto sul lato destro.
I cerchi a raggi e il motore verniciato in nero, inoltre, aumentavano il fascino di questa bicilindrica francese, più che altro indicata per percorsi off-road piuttosto "leggeri" e soprattutto indirizzata a coloro che prediligevano motori prestanti abbinati a linee classiche e senza eccessi.
La Scrambler condivideva telaio e motore delle altre Voxan (soluzione che viene adottata spesso per contenere i costi di produzione) e nel caso di questa bicilindrica le sospensioni erano Paioli e i freni Nissin. Prima dei problemi economici che hanno minato pesantemente la produzione e la diffusione del marchio, si parlava di un prezzo inferiore ai 20 milioni di lire, abbastanza elevato considerando la base tecnica comune con le altre moto della casa di Issoire e la giovane età del marchio, con un'immagine e un nome da costruire presso gli appassionati.
Anche se la vita commerciale di questa scrambler transalpina è stata problematica, alla casa francese va il merito di aver anticipato i tempi proponendo una moto dal look molto valido e inaugurando la piccolissima nicchia delle "scrambler oversize".
Probabilmente con un marchio "famoso" sul serbatoio, il destino della Scrambler sarebbe stato decisamente diverso...o no?
FrancèVoxan Street Scrambler:
Foto:
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