venerdì 31 luglio 2009

Roberto Parodi - Il cuore a due cilindri


"...A differenza di coloro i quali non riescono a tenere la stessa moto per oltre due anni e ne hanno almeno tre in garage, personalmente sostengo il principio: una sola donna, una sola moto.
Entrambi gli assiomi sono molto difficili da mettere in pratica.
Per quanto riguarda le donne, cerco di resistere alle tentazioni come un monaco di clausura; dall'altro lato, vi assicuro che quando la mia moto è mezza smontata sul ponte di qualche meccanico e i pezzi non arrivano prima di dieci giorni, il fatto di possedere due moto di rivelerebbe davvero comodo, ma sarebbe un tradimento.

E' incredibile quanto una moto e una ragazza possano assomigliarsi.
Per esempio, mi piacciono quelle che non sono facili da guidare, ma che, una volta capite, sono semplici e sincere.
Quelle che se sei tu a farle partire si accendono subito, ma con gli altri fanno le bizze.
Quelle che una volta accese non le spegneresti più.
Quelle generose, che non si stancano mai, e quelle con cui devi sempre fare attenzione a non abbassare troppo la guardia.
Quelle un pò ribelli, che richiedono polso ed esperienza, ma che quando le cose si mettono male non ti mollano in mezzo alla strada.
Quelle da cui c'è sempre da imparare qualcosa.
Quelle che, quando pensi di averle domate, ti rendi conto che invece sei tu a esserne diventato schiavo.
Di entrambe amo le forme molto femminili e a volte spudorate, mi piace guardarle quando sono in mezzo agli altri e quando esco con loro mi piace che la gente le ammiri.
Amo talvolta stupirle con piccole sorprese; accessori che non aggiungono nulla alla loro bellezza originale ma che ne esaltano le caratteristiche essenziali, perchè il loro stile è sobrio e non ha bisogno di trucchi.
Non le ho scelte casualmente, ma ci sono arrivato poco a poco, dopo tante esperienze, dopo aver provato e riprovato.
Non è stato facile conquistarle, a volte ho rischiato di perderle, di svegliarmi un mattino e non ritrovarle più.
L'amore per le moto e per le donne è unico: per questo ho una sola moto e una sola donna.
Tutte e due pericolosamente simili.
..."







Ringrazio Roberto per avermi concesso la possibilità di riportare il passo del suo libro.

Foto: Threepercenters

mercoledì 29 luglio 2009

Honda CBX 1000 Special by Auto Magic #1

La Honda CBX 1000, naked dei primi anni '80 famosa per il suo splendido motore a sei cilindri in linea raffreddato ad aria, è una moto che ben si presta ai più disparati "stili" di personalizzazione. C'è chi l'"aggiorna" con componentistica moderna mantendendo la linea originale (come la special realizzata dall'atelier giapponese Advantage, già mostrata in passato), c'è chi la rovina (scusate ma non so usare un termine diverso) trasformandola in una "creatura aliena tanto cara al filone delle "streetfighter", e chi invece la rende una moderna cafè racer come l'altro atelier nipponico che avete già avuto modo di conoscere, e che risponde al nome di Auto Magic.

Questa CBX mi ha sorpreso positivamente, soprattutto per le sue forme moderne, ma anche per il look chiaramente ispirato a quello delle cafè racer.

La moto conserva il serbatoio, i fianchetti e la strumentazione del modello di serie. Le attenzioni maggiori sono state rivolte al retrotreno: eliminando il voluminoso codino e installando un parafango cromato, la moto ha guadagnato non solo leggerezza "visiva" ma anche un notevole slancio in avanti, contrastato solo dal faro anteriore (di provenienza Hornet 600) posizionato, a mio avviso, troppo in alto e dalla forma discutibile.

Il reparto ciclistico è caratterizzato da due splendidi ammortizzatori posteriori Ohlins, da un nuovo forcellone che ospita una ruota posteriore di dimensioni e soprattutto fascino enormemente superiori a quelle installate sul modello di serie, e da una nuova forcella a steli rovesciati, molto probabilmente prelevata anch'essa da una Hornet 600.
Il sei cilindri in linea, oltre ad essere alimentato da una nuova batteria di carburatori Keihin FCR da 33 mm è stato dotato di un meraviglioso scarico a megafono Marshall, cromato, adeguato al fantastico look della moto.

Bellissima...ma è davvero un peccato che non ci siano i cerchi a raggi!

Francè


Honda CBX 1000 1978:


Honda CBX by Auto Magic:











Foto: Auto Magic e Motociclismo

lunedì 27 luglio 2009

Ruggeri's comics

I lettori dell'ormai scomparso mensile "Cafè Racer" ricorderanno sicuramente le simpaticissime vignette del paginone centrale che contraddistinguevano questa testata. Gli irriverenti disegni erano firmati dal motociclista Luca Ruggeri che, dopo il fallimento della rivista, ha continuato a disegnare fumetti per il sito Motoblog.it.
Oltre a regalare un sorriso e a mandare messaggi importantissimi a tutta la categoria e non, queste tavole sono caratterizzate da moto elaborate ("O.G.M.") veramente superlative che, senza ombra di dubbio, possono stuzzicare la fantasia di ciascuno di noi per la realizzazione di qualche "bombardone".

Oltre a complimentarmi con Ruggeri per le sue tavole, lo invito pubblicamente in questo Cafè, con la speranza di potergli dedicare una sezione nella quale mostrarci le sue creature elaborate...a colpi di matita!

Francè












Tavole: Motoblog

giovedì 23 luglio 2009

Ghezzi-Brian Kimera 2004

Oltre alla splendida Fionda, un'altra bellissima motocicletta è apparsa in passato nel catalogo della piccola factory Ghezzi-Brian e, detto tra noi, non ho mai compreso bene il motivo dello "scarso interesse" che ha contraddistinto questa ennesima dimostrazione di talento, bravura e passione applicata al bicilindrico di Mandello del Lario.

Dopo la cafè racer (Fionda), la naked (Furia) e la sportiva (Super Twin) la Kimera a mio avviso ha rappresentato la proposta Ghezzi-Brian nel segmento delle "Superlight", caratterizzata, come tutta la produzione di questo atelier, da componentistica di massima qualità e da un livello di personalizzazione estremo.
Il design, curato da Filippo Barbacane - già autore di special da capogiro su base Guzzi - mostrava linee morbide e allo stesso tempo aggressive coadiuvate da componenti al top quali forcella Paioli, ammortizzatore posteriore Ohlins, freni Braking perimetrali, scarico QuatD e cerchi OZ. Volevo catturare la vostra attenzione su due particolari: lo splendido e slanciato codino con il leggerissimo telaietto reggisella in alluminio e il piccolo puntale in carbonio che sovrasta la coppa dell'olio.
Ciclisticamente la Kimera derivava in tutto e per tutto dalla sportiva Super Twin mentre il doppio faro poliellissoidale sovrapposto sembrava richiamare la parentela con la bellissima Furia, naked che è ancora in commercio previa ordinazione.

E' davvero un peccato che di questa splendida moto si siano letteralmente perse le tracce...

Francè

















Foto: Ghezzi-Brian, guzzisti.it e Filippo Barbacane