"Vanno tutti di fretta. Attaccati ai telefonini. Collegati ad Internet. Seduti stretti stretti nel sedile di un Jet che li trasporterà al di là del mondo. Viaggiano e non vedono niente. Stanno dietro alle telecamerine. Riguarderanno la loro vita a casa. Sullo schermo. Se avranno tempo. Vanno tutti di fretta. Le loro motociclette fanno seicentodieci all'ora. Per fare più in fretta. Per viaggiare più chilometri. Per arrivare più lontano. Senza vedere nulla. Senza annusare un profumo. Senza veder cosa c'è oltre la linea di cemento che separa l'autostrada dal mondo. Dalla vita. Dalle emozioni che scorrono lente al bordo delle provinciali addormentate. Nei piccoli bar di paese dove il mondo non ha fretta di vivere. Dove nessuno si strafoga di attività che mangiano i nervi. Che distruggono l'amicizia. C'è un mondo cosi bello che sta proprio fuori dal primo casello. Ci sta una rete di strade che non hanno fretta di arrivare. Ci stanno un milione di paesini dove il caffè ha i tavolini consumati dalla tranquillità di persone che parlano con calma con la musica dell'accento locale che cambia, con il passare dei chilometri.
E c'è una motocicletta capace di andare piano, piano. Bassa, comoda. Borbottante. Col parabrezza per non prendere i moschini nei denti mentre si sta a chiacchierare col passeggero. Che sta seduto più su per vedere il mondo anche lui. O lei. Con le borse per potersi portare quel che serve per non avere freddo al tramonto. Con le cromature per specchiare il cielo. Con i nuovi freni per rallentare ancora di più. Col nuovo motore Harley che non vibra più.
Cosi che si possa, al ritorno, imboccare l'autostrada per lanciarsi a manetta verso casa. Freneticamente. Superando. Suonando. Velocissimi. Per riprendere a tutta velocità l'allenamento alla vita che ci aspetta appena tornati in città. Dietro ai telefonini, ai fax. Alle rotture di balle della vita moderna. E per prepararci alla prossima vacanza. Alla quiete che ci aspetta. Assieme alla motocicletta più calma del mondo. Che quest'anno è completamente nuova."
Cosi che si possa, al ritorno, imboccare l'autostrada per lanciarsi a manetta verso casa. Freneticamente. Superando. Suonando. Velocissimi. Per riprendere a tutta velocità l'allenamento alla vita che ci aspetta appena tornati in città. Dietro ai telefonini, ai fax. Alle rotture di balle della vita moderna. E per prepararci alla prossima vacanza. Alla quiete che ci aspetta. Assieme alla motocicletta più calma del mondo. Che quest'anno è completamente nuova."
Carlo Talamo
Foto: Fedro Triple