Il 2008 si è chiuso con la clamorosa notizia dell'abbandono della Kawasaki dalla Motogp. L'avventura della casa di Akashi iniziò nel 2002, spinta dal cambio regolamentare che portò successivamente nella classe regina del motociclismo Aprilia, Ducati e anche, attraverso la fornitura di motori, la KTM.
Le "verdone" iniziarono il campionato con una moto davvero particolare, la cui caratteristica più appariscente era data dalle particolari forme della carenatura, davvero molto spigolosa e che, col senno di poi, avrebbe anticipato la linea delle moto stradali degli anni a venire.
L'elemento più strano della moto era dato dal voluminoso codone, soprannominato presto "cassetta porta CD", che nonostante caratterizzasse la moto, non le donava alla vista leggerezza e snellezza. I risultati furono davvero molto scadenti a causa di molti fattori che spaziavano dalla mancanza di un vero e proprio reparto corse a componenti fondamentali quali le gomme, Dunlop, davvero poco competitive rispetto alle Michelin che in quel periodo erano il punto di riferimento.
L'elemento più strano della moto era dato dal voluminoso codone, soprannominato presto "cassetta porta CD", che nonostante caratterizzasse la moto, non le donava alla vista leggerezza e snellezza. I risultati furono davvero molto scadenti a causa di molti fattori che spaziavano dalla mancanza di un vero e proprio reparto corse a componenti fondamentali quali le gomme, Dunlop, davvero poco competitive rispetto alle Michelin che in quel periodo erano il punto di riferimento.
E' con piacere che parlo della riproduzione in scala di questa moto che ha corso nel primo anno di Motogp, soprattutto perchè, non essendo stata al vertice nel periodo in cui ha gareggiato, non è stata comunque "dimenticata". La realizzazione segue i dettami che i frequentatori assidui di questo blog hanno già visto per altre riproduzioni in scala, come è possibile osservare dalle foto che ho allegato.
Gli elementi degni di nota sono moltissimi: la catena di trasmissione verniciata in verde, le gomme vistosamente usurate, i distanziali delle pinze freno, l'adesivo della punzonatura, la colorazione iridescente del collettore posto sotto il codone, i freni in carbonio (uguali!!!), la viteria della carena, e addirittura anche i cordoni di saldatura presenti sul forcellone!
Gli elementi degni di nota sono moltissimi: la catena di trasmissione verniciata in verde, le gomme vistosamente usurate, i distanziali delle pinze freno, l'adesivo della punzonatura, la colorazione iridescente del collettore posto sotto il codone, i freni in carbonio (uguali!!!), la viteria della carena, e addirittura anche i cordoni di saldatura presenti sul forcellone!
Chapeau al creatore!
Francè
PS: Volevo farvi notare anche un'altra particolarità: i diversi produttori di impianti frenanti per l'anteriore e posteriore! Concludo dicendo che a me questa moto è sempre piaciuta moltissimo. Era "ignorante" e "cattiva" proprio come secondo me deve essere una Kawa!
Foto: Max Moto Modeling
se fosse in vendita questa moto, penso che potrei fare carte false. bellissimissima
RispondiEliminaanthony non possiamo accontentarci nemmeno del modellino visto che è un pezzo unico :(
RispondiEliminapiu' unico che raro direi...
RispondiEliminaBello questo modellino... Ma dove l'hai scovato?
RispondiEliminaUfo in Giappone c'è un campionato dove si sfidano questi artisti, rimango sempre più strabiliato dalla loro bravura.
RispondiEliminaIn più è un'ottima occasione per osservare splendide moto da corsa!