mercoledì 30 luglio 2008

Kawasaki W 400 2008

Nella categoria della moto classiche fino a 400 cc, la proposta Kawasaki per contrastare sul suolo giapponese la Honda CB 400 SS e la Yamaha SR 400, è denominata W 400. Questa moto non è nuova per noi, dato che è stata importata in Italia nella cilindrata di 650 cc dal 1999 al 2005 senza riscuotere un grande successo. In Giappone, attualmente, questa moto viene venduta in entrambe le cilindrate.

La versione di 400 cc, nel suo segmento di mercato, è la più sofisticata tecnicamente. Il propulsore, rispetto alle altre due avversarie già citate, è un bicilindrico parallelo con comando distribuzione a coppie coniche, manovellismo a 360°, 4 valvole per cilindro e alimentazione a carburatori, esattamente come la versione importata in Italia. Lo stile della moto è volutamente classico e ricorda per certi versi quello delle Triumph Bonneville degli anni '60 che tanto successo hanno riscosso in tutto il mondo.

I soffietti sugli steli della forcella, gli scarichi a bottiglia, il freno posteriore a tamburo, e il parafango anteriore in alluminio contribuiscono a rendere "vintage" questa bicilindrica che per il 2008 viene proposta in tre colorazioni, tutte abbastanza sobrie. L'anno scorso era presente in gamma, un verde metallizzato, a mio avviso davvero molto azzeccato (ultima foto sotto) che purtroppo quest'anno non è presente.

Come ho già detto prima, nella versione di 650 cc, questa moto non ha riscosso molto successo in Italia, sia per l'arrivo della Triumph Bonneville agli inizi del 2000, e sia perchè poco supportata dalla casa.
A mio avviso, incrementando di poco la cilindrata e proponendo diversi allestimenti (ad esempio cafè racer, scrambler e dirt track) la bicilindrica di Akashi potrebbe avere ben altro apprezzamento in un mercato ormai maturo per questo tipo di proposte.

Francè





Kawasaki W 400 2007:


Foto: Kawasaki Japan

martedì 29 luglio 2008

Minichamps Rossi Collection

Dopo avervi presentato delle eccezionali riproduzioni in scala di motociclette entrate nella storia, oggi propongo una collezione, creata dalla Minichamps e dedicata a Valentino Rossi, che non solo è costituita dalle moto guidate dal campione pesarese (scala 1:12) sin dall'inizio della sua carriera agonistica, ma anche da figurine e caschi del pilota perfettamente riprodotti.

Dopo aver ottenuto la licenza per l'utilizzo di loghi e simboli, la Minichamps non si è limitata alla riproduzione fedelissima dei dettagli di tute, guanti, stivali, ma ha anche curato nei minimi particolari le strane posture del pilota italiano divenute ormai famose.
Queste figurine possono anche essere tranquillamente posizionate sulle moto dedicate, dato che sono state studiate per essere perfettamente integrate nella moto non solo "fisicamente" ma anche tenendo conto delle proporzioni generali.

L'idea di proporre figurine di piloti non è nuova, infatti qualche anno fa la giapponese Tamiya, produttrice di modellini e diretta rivale della Minichamps nella realizzazione di motociclette in scala realizzate con elevatissima cura, ci aveva già pensato proponendo delle figurine di Kenny Roberts e Freddie Spencer.
Spero che la Minichamps estenda queste fantastiche riproduzioni anche ad altre leggende del motociclismo!

Francè

PS: Le moto da corsa di Rossi e non sono moltissime, visitate il sito se cercate qualche modello particolare! Il link è nella sezione.

Caschi:





Figurine:











Moto:








Foto: Minichamps

lunedì 28 luglio 2008

Talamo #19

"Quando ero piccolissimo volevo essere libero.
Dagli ordini.
Dai gridolini della nonna.
Dal pasticcio di carne della Domenica.
Io ho sempre voluto essere libero.
La libertà è una cosa che non c'è sempre.
Non c'è sempre.
Ma quando sta con te ti fa respirare bene.
Ti fa stare forte e però buono.
Come una giornata in campagna a pescare le rane.
Come una serata davanti alla tv quando i genitori sono fuori.
La libertà non la puoi mica toccare.
O spiegare.
Neppure regalarla.
La puoi soltanto aspettare.
E riconoscere.
E stare contento quando c'è.
Io, oggi che il tempo è passato e la nonna è andata via,
ogni tanto prendo la moto, e vado in giro.
E mi sento libero.

Vado piano. Guardo in giro.

Annuso i profumi e il diesel dei camion.
Cambio le marce e cambio strada.
La motocicletta è la mia libertà."

Carlo Talamo

mercoledì 23 luglio 2008

Buell 1125 CR 2009

La Buell è stata fondata nel 1987 dall'omonimo presidente e capo-progettista Erik Buell ed è diventata di proprietà Harley-Davidson nel 1990, anno in cui entrò nel capitale sociale della casa fondata da Erik. Oggi la Buell è una solida realtà industriale, che ha in tutto il mondo moltissimi appassionati e seguaci. La Buell, al pari di Triumph e MV Agusta, è un marchio di nicchia che cerca di distinguersi proponendo tre importanti principi guida nell'evoluzione e nello sviluppo delle motociclette che costruisce: agilità, compattezza e leggerezza. Tutti questi fattori distinguono queste moto che fino all'anno scorso erano equipaggiate con il motore Harley-Davidson di 1200 cc. Il 2008 è stato un anno importantissimo per la Buell, che dopo aver commissionato un inedito bicilindrico alla austriaca Rotax (che collaborò in passato alla realizzazione del bicilindrico Aprilia V60), denominato Helicon, ha non solo inaugurato una nuova famiglia di motociclette di elevate prestazioni, ma ha anche compiuto un taglio netto con la tradizione, dato che le Buell erano conosciute prevalentemente per essere equipaggiate con motori di produzione Harley.
Il 2008 è stato il primo anno di commercializzazione di questo nuovo propulsore, che almeno in Italia, installato nella semi-carenata 1125 R, ha soppiantato la famosa Firebolt, ancora in commercio negli Stati Uniti.

1125 CR 2009

Per il 2009 la Buell, come di consuetudine per il gruppo Harley-Davidson, ha presentato con largo anticipo rispetto alla concorrenza la sua gamma. La novità principale risiede nella nuova naked- cafè racer, denominata 1125 CR, dove la sigla CR sta appunto per Cafè Racer. La moto ha una linea molto particolare e senza incertezze posso dire che è la classica moto che si ama o si odia. Non credo ci siano mezze misure. La linea è molto strana, e deriva strettamente dalla 1125 R, da cui derivano anche la maggior parte delle soluzioni tecniche. E' una reiterpretazione moderna delle cafè racer, e i semimanubri lo testimoniano. Vista di lato, ho avuto l'impressione che i progettisti si siano ispirati al toro della Red Bull per disegnare questa moto!
Il motore che equipaggia questa moto è il già citato bicilindrico trasversale Helicon a V 72° di 1125 cc, raffreddato a liquido, con quattro valvole per cilindro e dotato di ben 146 cv a 9000 giri/min e coppia max di 111 Nm a 8000 giri/min. La frizione è dotata di sistema antisaltellamento ed è azionata da un comando idraulico. L'alimentazione è ad iniezione elettronica. Il telaio è scatolato a doppio trave perimetrale che svolge anche la funzione di serbatoio del carburante. I freni sono entrambi a disco (notate la posizione della pinza posteriore invisibile nella vista laterale e nascosta all'interno del forcellone) con all'anteriore la pinza a 8 pistoncini che morde il disco singolo perimetrale di 375 mm di diametro. La forcella è a steli rovesciati e, come da tradizione, la trasmissione finale non è a catena ma a cinghia dentata.
A parte gli specchietti retrovisori, con integrati gli indicatori di direzione, non adeguati allo stile della moto, la moto in generale esce fuori dal coro e propone concetti nuovi che possono piacere o meno. A me piace davvero, soprattutto nella colorazione nera.
Al prezzo di 12.195 euro la moto si inserisce perfettamente nel suo segmento di mercato ovvero le naked ad alte prestazioni, ruolo non perfettamente eseguito dalla sorella XB-12S dotata del motore Harley. I colori sono due: midnight black e racing red.

Francè












Scheda Tecnica

Motore
Motore: Helicon™ a "V" 72°, a quattro tempi, raffreddato a liquido, DOHC, 4 valvole per cilindro comandate da bilanceri a dito e regolazione del gioco a pastiglie
Alessaggio per corsa: 103.00 mm x 67.50 mm
Cilindrata: 1125 cc
Rapporto di compressione: 12.3 : 1
Sistema d'alimentazione: Doppio corpo farfallato downdraft con diffusori da 61 mm, iniezione elettronica DDFI III
Aspirazione: Airbox a resistenza 0, presa d'aria dinamica
Sistema di scarico: Camera di risonanza a tre vie, risuonatore di Helmholtz e montaggio sotto il motore per la centralizzazione delle masse.
Coppia (Direttiva UE 95/1CE): 111 Nm / 82 ft. lbs. a 8000 giri/min
Cavalli (Direttiva UE 95/1CE): 146CV / 109 kW @ 9800 giri/min
Capacità carter olio: 2.6 L

Ciclistica
Telaio: Telaio nero in alluminio, serbatoio carburante all'interno del telaio
Forcella: Forcella a steli rovesciati Showa® da 47 mm con possibilità di regolare precarico della molla, freno in compressione ed estensione
Ammortizzatore posteriore: Showa® con serbatoio remoto sotto la sella e possibilità di regolare precarico della molla, freno in compressione ed estensione
Cerchio anteriore: In lega d'alluminio, ZTL™ a 6 razze
Diametro: 17 pollici
Larghezza: 3,5 pollici
Cerchio posteriore: In fusione d'alluminio, a 6 razze
Diametro : 17 pollici
Larghezza: 5,5 pollici
Frenio anteriore: Freno di tipo ZTL, 8 pistoncini, 4 pastiglie, disco flottante da 375 mm in acciaio inossidabile
Freno posteriore: Disco in acciaio da 240 mm, doppio pistoncino, pinza a montaggio diretto sul forcellone
Corsa della sospensione
Ruota anteriore: 120 mm
Ruota posteriore: 127 mm

Trasmissione
Trasmissione primaria: Ingranaggi elicoidali,rapporto di trasmissione: 1,806:1
Trasmissione finale: Cinghia in Veyance® Hibrex® rinforzato con fibre aramidiche passo 14 mm realizzata con tecnologia Flexten® Plus, rapporto di trasmissione 2,815:1
Frizione: Multidisco, a bagno d'olio, antisaltellamento HVA™ (Hydraulic Vacuum Assist),ad azionamento idraulico
Trasmissione: 6 marce, ingranaggi a denti dritti

Dimensioni
Lunghezza complessiva: 2066 mm
Larghezza complessiva: 744 mm
Altezza sella: 778 mm
Luce a terra: 138 mm
Angolo di inclinazione cannotto sterzo: 21.0º
Angolo di inclinazione forcella: 21.0º
Avancorsa: 84 mm
Interasse: 1389 mm
Pneumatici:
Anteriore: Pirelli® Diablo® Corsa III 120/70 ZR-17
Posteriore: Pirelli® Diablo® Corsa III 180/55 ZR-17
Capacità serbatoio carburante: 20.1 L
Capacità di riserva carburante: 3.0 L
Peso a secco: 170 kg
Peso a pieno carico: 386 kg
Capacità di carico: 177 kg

Garanzia: due anni, chilometraggio illimitato
Prezzo: 12.195 Euro

Foto: Buell e Motorcycle Usa

Wakan Track Racer Special S&S 50th Anniversary

Della Wakan vi avevo già parlato in un post dedicato. Sul sito ufficiale di questa giovanissima azienda è presente un nuovo modello, basato sulla bicilindrica "100 Strada", nato per celebrare i 50 anni della S&S, casa americana produttrice di motori simil Harley-Davidson e che sono installati sulle Wakan. Sul sito dell'importatore italiano, di questo modello, ancora non c'è traccia. La moto, a differenza della roadster in vendita in Italia, è dotata di un cupolino e di altri particolari racing quali: scarichi con collettori dall'andamento diverso rispetto alla versione stradale e terminali in carbonio realizzati dalla Devil, una vasca che ricopre la parte inferiore del motore bicilindrico, un nuovo codone simile nella forma a quello della Yamaha YZR-M1, un copri carter sinistro che lascia intravedere il moto del cambio separato e un tappo carburante, situato nel codone come nel modello stradale, di derivazione endurance.
La moto non è omologata per l'uso stradale, e quindi credo sia stata approntata per soddisfare esclusivamente una clientela più votata alla guida in circuito. Date le linee molto tese della carenatura, a mio avviso, con un paio di fari, l'indole racing di questa moto verrebbe esaltata e nello stesso tempo si darebbe nuovamente vita ad un segmento, quello delle moto "half fairing" (mezza carena), che non ha mai riscosso molto successo presso il pubblico italiano. Dal sito non sono riuscito a recuperare altre informazioni, sia per quanto riguarda le specifiche tecniche che per quanto riguarda il prezzo.












Foto: Wakan

lunedì 21 luglio 2008

Kawasaki Z 1000 Special by Wrench Monkees

Le Kawasaki "Z" hanno rappresentato negli anni '70, l'ingresso ufficiale della casa di Akashi nel segmento delle maxi-moto. Nel settembre del 1972 la Kawasaki presentò la quadricilindrica 900 Z1 nata con l'obiettivo di contrastare le moto inglesi e italiane sui mercati di tutto il mondo. La Honda, con la CB 750 presentata qualche anno prima (nel 1969), aveva introdotto il concetto di maxi-moto veloce, affidabile e anche economica soprattutto in relazione alle prestazioni offerte e alle concorrenti dirette allora presenti. La Honda aveva quindi introdotto un nuovo modo di intendere la moto che di li a poco avrebbe avuto l'effetto di un uragano su molte case europee e anche nel modo di intendere la moto. I tempi, quindi, per proporre moto di cilindrata elevata e dotate di grandi prestazioni erano maturi.
La Kawasaki, con la 900 Z1, data la bontà del progetto, ebbe molto successo in tutto il mondo e venne prodotta dal 1972 al 1977, anno in cui venne approntata la versione di 1000 cc a sua volta uscita di scena nel 1980. Le kawasaki Z, se ben conservate, oltre a garantire una notevole affidabilità sono anche ricercate in ambito collezionistico.

Kawasaki 900 Z1:





Kawasaki Z 1000 1977:

I preparatori danesi della Wrench Monkees hanno allestito sulla base della Z 1000 del 1977 una special di tutto rispetto che ha catturato la mia attenzione. La moto è composta da parti strutturali provenienti da diverse annate dello stesso modello.
Il telaio dovrebbe corrispondere alla prima versione del 1977, mentre il motore proviene da annate successive. L'unità propulsiva ha subito pesanti modifiche che l'hanno portato alla soglia dei 110 cavalli adottando un Kit Wiseco che ha portato la cilindrata a 1075 cc accordato a un kit di carburatori Mikuni RS 34. La velocità massima si dovrebbe attestare sui 220 km/h.
Sarà il serbatoio in alluminio, la linea essenziale, o il codino minimalista...ma questa Kawa ha fatto breccia nel mio cuore. Forse con un piccolo contagiri centrale, due semimanubri più spioventi e un paio di cerchi a raggi sarebbe stata, a mio avviso, davvero perfetta.

Francè

PS: Tutte le special che i ragazzi di Wrench Monkees allestiscono sono in vendita...per cui andate a dare un'occhiata al loro sito!

Link: Wrench Monkees







Foto: Motorcycle Usa e Wrench Monkees