Oggi non parlerò di moto, ma bensì di un argomento strettamente correlato che sento molto. Vengo subito al sodo: i guard-rail cosi come sono concepiti oggi, non fanno altro che uccidere o mutilare motociclisti proprio perchè il sostegno a cui sono ancorati è privo di un'ulteriore protezione. Nel caso di scivolata, il pilota è completamente esposto a delle vere e proprie lame che potete ben immaginare che conseguenze possono avere sul motociclista.
Questo problema è da sempre molto sentito, ma purtroppo sempre poco visibile e poco noto. Due domeniche fa, Daniel Pedrosa, vincitore del Gp di Catalunya, durante il giro d'onore del gran premio che ha vinto, ha portato con se una bandiera con il logo, che vedete nella foto in alto, creato da Rafael Pastor. La versione è stata realizzata anche in lingua italiana, proprio per dare la possibilità a tutti di lottare insieme contro questo cancro che affligge le già penose strade su cui circoliamo. Il problema non è solo italiano, ma di tutta Europa. Molti motociclisti non sono ancora a conoscenza di questa questione, quindi mi sembra giusto parlarne in questo spazio e darò il mio contributo esponendo il logo sulla destra del blog, appena ne avrò avuto l'autorizzazione. Spero di trovare un'iniziativa comune con i blogger motociclistici perchè se aspettiamo Valentino Rossi e soci ad esporre bandiere mi sa che non si va da nessuna parte. Cosi facendo, invece, possiamo almeno garantire visibilità al problema, che grazie all'iniziativa di Dani Pedrosa, ha acquistato notorietà.
Questo problema è da sempre molto sentito, ma purtroppo sempre poco visibile e poco noto. Due domeniche fa, Daniel Pedrosa, vincitore del Gp di Catalunya, durante il giro d'onore del gran premio che ha vinto, ha portato con se una bandiera con il logo, che vedete nella foto in alto, creato da Rafael Pastor. La versione è stata realizzata anche in lingua italiana, proprio per dare la possibilità a tutti di lottare insieme contro questo cancro che affligge le già penose strade su cui circoliamo. Il problema non è solo italiano, ma di tutta Europa. Molti motociclisti non sono ancora a conoscenza di questa questione, quindi mi sembra giusto parlarne in questo spazio e darò il mio contributo esponendo il logo sulla destra del blog, appena ne avrò avuto l'autorizzazione. Spero di trovare un'iniziativa comune con i blogger motociclistici perchè se aspettiamo Valentino Rossi e soci ad esporre bandiere mi sa che non si va da nessuna parte. Cosi facendo, invece, possiamo almeno garantire visibilità al problema, che grazie all'iniziativa di Dani Pedrosa, ha acquistato notorietà.
Comunque, per fortuna, qualcosa si muove. Il comunicato che ho trovato nel sito del Coordinamento Motociclisti recita così:
"Il 13 giugno 2008 i membri del CEN (Comitato Europeo per la Normalizzazione) hanno approvato un documento che impone l’aggiornamento degli standard di sicurezza delle barriere (guardrail), che dovranno quindi tenere conto dei motociclisti, riducendo i rischi di lesioni e di morte."Il 13 giugno 2008 i membri del CEN (Comitato Europeo per la Normalizzazione) hanno approvato un documento che impone l’aggiornamento degli standard di sicurezza delle barriere (guardrail), che dovranno quindi tenere conto dei motociclisti, riducendo i rischi di lesioni e di morte."[....] Secondo il calendario dei lavori del CEN, una bozza del nuovo standard dovrebbe essere pronta per l’anno prossimo ed essere adottata entro ottobre 2010. La FEMA vigilerà perché queste scadenze siano rispettate al massimo."
Ho preso dal sito Motociclisti Inc...olumi, due foto molto significative. Nella prima foto potete osservare un comunissimo guardrail. Notate la posizione del motociclista. Nella seconda foto è chiaro che il motociclista va ad impattare contro le protezioni inferiori e non contro le vere e proprie lame che hanno effetti devastanti.
Come vedete i tempi in cui tutto sarà realizzabile e soprattutto tangibile non sono molto vicini. Nel frattempo, cerchiamo di salire in moto prima con il cervello, poi con casco, guanti, stivali e paraschiena. Non mi piace fare i sermoni, ma è indispensabile capire che le moto vanno avanti con la tecnologia e diventano sempre più belle e performanti, ma nello stesso tempo girano automobilisti sempre più distratti su strade che sono rimaste identiche a quelle di trenta anni fa. Se da una parte sulle strade ci sono questi gravissimi problemi, dall'altro c'è l'assoluta mancanza di una vera e propria "cultura" sia della moto che del concetto di sicurezza. Ma questa è un'altra storia.
Francè
come scritto a demons che ha parlato dello stesso argomento, io obbligherei tutte le radio, ma tutte, a trasmettere TRA UNA CANZONE E L'ALTRA (e non dopo o prima di una pubblicita') ogni 15 minuti circa, un messaggio del tipo: prima di svoltare o cambiare corsia fai attenzione ai motociclisti, o qualcosa del genere.
RispondiEliminaGandalf ho visto con i miei occhi, UN TIPO CHE AVEVA SULLE GAMBE, MENTRE GUIDAVA, IL SUO BIMBO. TUTTO QUESTO IN TANGENZIALE.
RispondiEliminaParliamo delle patenti che danno a cani e porci? Di telefonini perennemente senza vivavoce? Di auto con stop non funzionanti? Di anziani senza specchietti retrovisori?
Bisogna fare attenzione e prevenire svolte, inversioni. Ragionare sempre nel peggiore dei modi sulle manovre che possono compiere gli altri, può aiutare. Purtroppo non basta, ma da parte nostra cerchiamo di fare il possibile con l'equipaggiamento che le case di abbigliamento sviluppano con i piloti.
non dirlo a me che mi ha buttato giu' un cretino che ha svoltato a sinistra senza guardare...
RispondiEliminami domando, secondo te: se avessi avuto un giubotto con le protezioni, mi sarei salvato la clavicola?
considera che avevo un belstaff in pelle doppia, con sotto un giacchetto di jeas ed un maglione ancora piu' sotto, piu' i guanti ovviamente; inoltre andavo a non piu' di 30Km/h essendo nel traffico.
secondo me la clavicola si e' rotta perche' sono caduto di lato con tutto il peso sulla spalla, quindi non so quanto una protezione possa aver aiutato...
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tornando al discorso, ce ne sarebbe da dirne molte: anche di gente che sale su 2 ruote senza cervello cmq, primi fra tutti chi guida scooter o scooteroni, 2-ruotisti arrangiati che vanno in giro con padelle neanche allacciate, calzoni o maniche corte, senza guanti e che fanno evoluzioni nel traffico che maco valentino rossi...
poi si, ci sono quelli che in auto non guardano, non pensano, leggono, parlano al cell, tengono bambini ovunque meno che dove dorebbero stare, se non i cani...
quanto mi incazzavo con la mia ex perche' la madre si portava il cane in auto senza griglia, senza cinturam niente di niente: sto cane scorrazzava in auto come voleva mentre lei guidava: immagina quello che potrebbe succedere...
in galera la metterei certa gente, in galera...
Bene. Finalmente qualcuno parla anche di queste cose; bravi.
RispondiEliminaAppoggio totalmente le tue parole: guardrail, protezioni, cautela e attenzione nella guida. Potrei anch'io raccontare aneddoti che sottolineano l'incompetenza di automobilisti, motociclisti "della domenica", scooteristi, ciclisti e pedoni, ma sarebbero solo altre parole. Mentre scrivo mi è venuta un'idea: considerando che noi delle due ruote non godiamo di molta visibilità sui canali d'informazione principali, ma che in strada ci devono vedere per forza, potremmo diffondere delle semplicissime t-shirt recanti, sulla schiena, il logo da te pubblicato in questo post, e mettercele sopra le giacche ogni volta che andiamo in strada. Credo che, se praticata in modo esteso, un'iziativa simile otterrebbe in breve tempo almeno il risultato di far parlare la gente, di far capire che ogni giorno ci sono motociclisti che ci lasciano la pelle per colpa di idioti al volante o di strade pensate per tutto tranne che per noi.
Forse è ora che l'immagine del motociclista cattivo, sporco e delinquente, venga cancellata.
Nel mio piccolo pubblicherò il logo in questione nel mio sito.
Continuiamo a parlarne ed a far parlare; facciamo in modo che la nostra PASSIONE sia gioia di correre e non la triste fine.
Un saluto a tutti!
Gandalf, un giubbino con le protezioni probabilmente non avrebbe evitato la frattura, ma avrebbe sicuramente attutito l'impatto con l'asfalto.
RispondiEliminaSpero che chi legga questi commenti, si renda conto che anche a 30 Km/h ci si può fare molto male. Devono passare dal tuo blog a vedere la frattura e le "ram" che ci hanno inserito sopra...
per quanto riguarda la gente che va in moto in maglietta,pantaloni e quelle specie di pentole che chiamano caschi...io non commento. Credono di essere invincibili probabilmente.
Una soluzione vera per me non esiste, perchè ci sono le lobby delle case costruttrici di auto che
l'ultima cosa che accetterebbero è una riduzione delle vendite di auto...e le lobby delle scuole guida?
Finchè sarà tutto governato dai soldi, le cose non andranno mai bene.
Imalatidimente, sul sito del coordinamento motociclisti, si parla di diffondere questo logo proprio per diffondere questo problema.
RispondiEliminaNel mio piccolo faccio il possibile.
Per quanto riguarda l'iniziativa, si può tranquillamente realizzare, sia con magliette che con adesivi.
PS: il lavoro che stanno portando avanti i Motociclisti Inc...olumi e il Coordinamento Motociclisti è davvero notevole e merita veramente.
Lamps
Francè
france', come ben sai visto che ne ho parlato anch'io due giorni, fa, sono totalmente con te. Mi chiedo se non sia possibile fare degli adesivi da attaccare alle moto o comunque cercare di fare casino su sta cosa. Se aspettiamo i campioni, stiamo fritti.
RispondiEliminaGandalf, non so se le protezioni ti avrebbero protetto del tutto...ma sempre meglio averle.
Sulla cultura dei motociclisti, taccio: troppo sepsso vedo fenomeni da strapazzo correre sulle strade come se fossero in pista, e poi lamentarsi di multe varie.
Demonio è proprio impossibile stare fermi su questo argomento...non so da voi, ma qui in Italia ogni week-end è una vera e propria strage. Esponendo un logo non miglioreranno le cose, ma almeno si cerca di far capire che anche una scivolata può costare cara.
RispondiEliminaCon l'arrivo della bella stagione non ti dico. Fa caldo...e via protezioni che fanno sudare e sono ingombranti.
Gli adesivi penso che possano essere realizzati, bisognerebbe realizzarli e parlare un pò con la Federazione Motociclistica.
Mi viene in mente di esporli e chiedere ai concessionari di moto di attaccarli sulle loro vetrine...
E' un discorso che deve coinvolgere tutti, da noi motociclisti fino alle case costruttrici.
ti appoggio in toto. l'idea dei concessionari e' ottima.
RispondiEliminaun commentatore da me si chiedeva pero' giustamente se non sia necessario avere l'autorizzazione dell'ideatore del logo prima di stampare gli adesivi...questione di diritti d'autore...
Bisogna pensarla bene sta cosa: sei ammanicato con la FMI? Io no.
Qui col fatto che fa piu' freddino, di gente con le protezioni ne vedi un po' di piu'. Anche perche' il numero delle due ruote e' infimo rispetto all'italia.
demonio sul sito del coordinamento motociclisti, si invita a diffondere il logo, per cui secondo me è possibile utilizzarlo.
RispondiEliminaDiciamo che faccio parte di un motoclub, che è riconosciuto dalla FMI, ma direttamente e a livelli alti no.
Demonio avevo confuso con motociclisti incolumi, ecco il link
RispondiEliminahttp://www.motociclisti-incolumi.com/public/portale/index.php?ind=news&op=news_show_single&ide=280
mmm, non voglio fare il cagacazzo, ma da un punto di vista giuridico c'è il rischio che il comitato motociclisti incolumi stia dando l'autorizzazione ad usare un bene di cui non dispone i diritti...bisognerebbe vedere l'accordo intercorso tra il creatore e l'associazione spagnola, e quelli successivi. magari non capita nulla, ma mamagiri ti ritrovi anche con una bella causa.
RispondiEliminaovviamente se si tratta di un paio di adesivi, non c'è nessuno problema. Più co,plicato se si parla di una campagna vera e propria.
vediamo.
demonio che dici mando una mail?
RispondiEliminacome non essere d'accordo e non sentire in prima persona un problema del genere...
RispondiEliminaper come la vedo io, i media hanno fatto il proprio mestiere... i pazzi in moto ci son sempre stati, ma l'effetto Valentino ha portato troppa gente a questo mondo... senza che ne apprezzi il reale significato e col solo fine di andar forte in strada, con questo non voglio negare che tutti ogni tanto ci lasciamo prendere e che le misure di sicurezza sulle strade siano ridicole...
però oggi sentivo alla radio un ragazzo che parlava di motociclette in quanto appassionato... e sentir rispondere alla domanda "ah quindi sei motociclista!...vai forte in strada?"... "come dice Ringo... "se sei incerto tieni aperto""... mi lascia un po così...
demonio, mi sa che hai ragione. Li si parla di utilizzare il logo come adesivo...non come banner nei blog.
RispondiEliminaRimuovo temporaneamente per non avere rotture legali. Mando una mail e vedo cosa rispondono. Prevenire è meglio che curare.
Gianfranco, mi sa che la gente dei discorsi di Ringo prende solo quello che gli fa comodo. Manca la cultura e l'approccio giusto verso la moto. PIù va veloce e piu sono figo. Questo è il motto.
I Motociclisti sono altri. Come dico sempre, non è possedere una moto che ti rende Motociclista.
è più motociclista uno con lo SH che si fa 15000 km l'anno con la pioggia e il gelo che lo spaccone con la supersportiva che va a farsi due pinne la domenica risdchiando di ammazare gli altri e se stesso.
RispondiEliminaFrance', fammi sapere che ti dicono.
Demonio certamente...mi hai fatto nascere il dubbio con il fatto del simbolo, e ho preferito rimuoverlo temporaneamente.
RispondiEliminaIl logo che usa il coordinamento motociclisti è diverso da quello di Pedrosa! E' molto simile ma è diverso.