Oggi vi parlo di una moto molto particolare, che nonostante i tantissimi capitali spesi per crearla e svilupparla, sia in versione da corsa che nell'allestimento stradale, non ha raggiunto gli obiettivi che gli industriali prima, e i progettisti dopo, si erano proposti.
Per i petrolieri malesi della Petronas, l'intenzione di correre in un campionato motociclistico alla fine del 2000 è sempre piu concreta. Nello stesso periodo la Dorna, organizzatrice del campionato mondiale di motociclismo, annunciava una svolta storica: l'abbandono del motore a due tempi in favore dei quattro, di cilindrata 990.
Per i petrolieri malesi della Petronas, l'intenzione di correre in un campionato motociclistico alla fine del 2000 è sempre piu concreta. Nello stesso periodo la Dorna, organizzatrice del campionato mondiale di motociclismo, annunciava una svolta storica: l'abbandono del motore a due tempi in favore dei quattro, di cilindrata 990.
Data la somiglianza strutturale con i motori da Formula Uno, i malesi commissionarono un propulsore tricilindrico di 990 cc alla Sauber Petronas Engineering (società con sede in Svizzera frutto di una joint venture proprio con la Petronas).
Dopo la creazione dei primi prototipi ci si rese conto molto presto della difficoltà nel far nascere una moto da corsa di questo tipo partendo da zero, e soprattutto, nel confrontarsi con colossi come Honda e Yamaha, con esperienza molto più estesa in tema di motori e moto in generale.
Qui in basso potete notare le foto della moto nata per la Motogp:
Qui in basso potete notare le foto della moto nata per la Motogp:
Dopo aver tentato inutilmente di vendere la moto ad eventuali clienti intenzionati a correre nella nuova categoria Motogp, si decise di optare per un campionato che garantisse comunque buona visibilità e allo stesso tempo costi abbastanza contenuti: la Superbike.
Dopo aver ingaggiato il quattro volte campione del mondo della Superbike, Carl Fogarty, venne costruito sotto la sua direzione tecnica un team di assoluto valore che ebbe il compito di sviluppare la moto, profondamente rivisitata rispetto al modello nato per la Motogp. Fogarty diede anche il nome alla scuderia...infatti "Foggy" è il nomignolo con cui si faceva chiamare ai tempi delle corse in Superbike.
La modifica più evidente della "nuova" moto era appunto la cilindrata scesa a 900 cc, indispensabile per gareggiare nel campionato Superbike di qualche anno fa che prevedeva le bicilindriche di 1000 cc contrapposte alle quattro cilindri, prima di 750 cc e poi passate anche loro alla cilindrata da un litro nel 2004. Lo sviluppo del motore della Petronas, per gareggiare in Superbike, venne seguito dalla Suter Racing Technology, altra società svizzera nata dalla Sauber Petronas Engineering.
Qui in basso vi mostro le foto della Petronas FP1 da Superbike, che ha corso dal 2003 al 2006, ottenendo qualche podio e qualche superpole:
La modifica più evidente della "nuova" moto era appunto la cilindrata scesa a 900 cc, indispensabile per gareggiare nel campionato Superbike di qualche anno fa che prevedeva le bicilindriche di 1000 cc contrapposte alle quattro cilindri, prima di 750 cc e poi passate anche loro alla cilindrata da un litro nel 2004. Lo sviluppo del motore della Petronas, per gareggiare in Superbike, venne seguito dalla Suter Racing Technology, altra società svizzera nata dalla Sauber Petronas Engineering.
Qui in basso vi mostro le foto della Petronas FP1 da Superbike, che ha corso dal 2003 al 2006, ottenendo qualche podio e qualche superpole:
Per poter correre nel mondiale Superbike è necessario che il modello da corsa derivi da quello stradale. Nonostante non avesse mai costruito moto, pur di correre in Superbike, la Petronas allestì nel 2004 una serie di 150 esemplari (numero minimo di moto necessario, per le aziende di piccole dimensioni, per ottenere l'omologazione per correre) di cui si sono letteralmente perse le tracce e non so dirvi neanche se siano state vendute. La Petronas, attraverso una deroga al regolamento, riusci a correre nel campionato per i primi tempi, anche senza l'effettiva produzione delle moto.
La costruzione materiale delle 150 moto, venne commissionata alla Modenas, azienda del Regno Unito. Il motore tricilindrico da 900 cc della moto di serie, raffreddato a liquido, erogava 127 cavalli a 10.000 giri al minuto. Lo scarico sotto il codone era in titanio. Il cambio era a 6 rapporti e di tipo estraibile e la frizione antisaltellamento a secco. Le sospensioni erano Ohlins, i freni Brembo e i cerchi erano dei bellissimi OZ a 6 razze in magnesio. Il peso era di circa 181 chili.
Il prezzo si aggirava sui 45000 euro e i colori erano il caratteristico verde acqua, nero e grigio.
Francè
Il prezzo si aggirava sui 45000 euro e i colori erano il caratteristico verde acqua, nero e grigio.
Francè
Foto: Motobiking , Motorcycle Usa e McJournalen
steticamente non era malaccio.
RispondiEliminasi infatti...non era assolutamente male
RispondiElimina