A Udine nel gennaio del 1999, un forte temporale ha allagato parecchi garage al piano interrato e la mia Grifon si trovava in uno di questi. Mentre ripulivano i garage, passando, la vidi e mi scattò l'idea che poteva nascere qualcosa di buono. Supportato dal mio amico Motomauro è partita la mia avventura durata, nei ritagli di tempo, circa tre anni (un parto difficile).
Ci tengo a precisare che il serbatoio benzina e olio sono opera di Motomauro e che alcuni lavori come il restringimento del telaio in larghezza (ben 7 cm) sono stati eseguiti da un ex-pilota sloveno “il Nini”.
Per il resto dei lavori diciamo che mi sono arrangiato.
- Freno anteriore era di Guzzi V7 (modificato)
- Freno posteriore era di Metchless G50
- Cerchi ant. E post. Borrani 40 fori
- Sella in lamierino di ferro autocostruita
- Ammortizzatori Laverda 750
- Strumenti Smith
- Faro anteriore Lucas
- Faro posteriore Italjet
- Pedane e supporti motore autocostruiti
- Paracatena autocostruito
- Due in uno costruito sulla moto usando pezzi di tubo di scarico
- Parafango anteriore autocostruito
- Parafango posteriore Benelli 125
- Radiatore dell'olio Citroen 2cv.
- Il motore, un Bonneville T120 - 4 marce, è stato smontato e rimontato da me e Mauro con l'equilibratura del collo eseguita da Roberto Pasqualotto di Portogruaro. Dopo una prova usando pistoni ad alta compressione che davano problemi siamo ritornati a quelli originali.
Il telaio è stato stretto di 7 cm per via della misura troppo larga usata dalla Italjet e sono stati aggiunti due tubi che dal canotto di sterzo arrivano fino al serbatoio dell'olio. Condensando un po' e tralasciando i minimi particolari questa è la storia della mia moto."
Stefano Casarsa
Foto: Stefano Casarsa
Peccato hai cancellato un pezzo di storia della Italjet e del motociclismo italiano
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